venerdì 29 gennaio 2010

Torta morbida di savoiardi e canditi....


Dolcetto velocissimo, economicissimo, buono da non dire....

Voi tutti conoscete la mia passione per i mercatini dell'usato, e per le bancarelle di libri vecchi....E' come fare un tuffo nel passato, il sostituto delle vecchie soffitte polverose, dei solai dalla luce fioca ed incantata, delle cantine umide e piene di mistero in cui ci avventuravamo da bambini....
Si possono scovare dei veri gioielli: oggetti legati alla nostra infanzia o adolescenza, evocativi di momenti gioiosi, o di persone care....Piccoli cimeli di un mondo che è stato, che è ancora: incarnato nei nostri genitori o nei nostri nonni, fissato nelle nostre foto in bianco e nero, nei toni caldi delle Polaroid, nelle immagini tremolanti del Super 8....

Questo libro, ancora nuovissimo, pagato 1 euro sissignori, e vecchio di quasi quarant'anni, ha subito attirato la mia attenzione, anzi, quella di mio marito che me lo ha portato tutto trionfante, come un pirata che avesse strappato al mare in tempesta il baule del tesoro....



Ho trovato all'interno ricettine interessanti, pensate da e per casalinghe risparmiose, che amavano far bella figura, con un occhio sempre, però, al borsello....

Ma anche pagine di arredamento, di una modernità avveniristica per allora, ed assolutamente attuale anche per oggi....



E che dire dell'abbigliamento? Via libera alla minigonna ( ma sopra il ginocchio... )!
Si affaccia poi con grinta il nuovo stile a grandi fiori, e a motivi geometrici tipico degli a nni '70, che allora era il futuro, e che oggi è richiamato con tanta nostalgia....



Tra le ricette questa mi ha colpito in particolar modo, un po' per l'illustrazione così allegra e naif ( ben lontana dalle foto sognanti e patinate delle riviste odierne, o anche di tanti blog! ), ma anche e soprattutto per la facilità di esecuzione e...perchè avevo gli ingredienti!




Si tratta di un cake morbido ed umido, da servire tepido, se non addirittura caldo , con una generosa spolverata di zucchero a velo vanigliato.

Torta morbida di savoiardi e canditi.

200 g di savoiardi
50 g di canditi assortiti ( io ho messo 70 )
4 uova
2 dl di latte
la buccia di un'arancia grattugiata ( io ho messo mezza fialetta di aroma di arancia! )
1/2 bustina di lievito vanigliato per dolci
zucchero a velo vanigliato

Sbriciolate i savoiardi. Fate bollire il latte e versatelo sopra, lasciate riposare e mescolate poi con un mescolo per alcuni minuti con grande cura finchè non avrete un composto liscio ( io ho usato il robot, ed è venuto un lavoro eccellente e velocissimo! Ma non diciamolo alla casalinga del '71...potrebbe rimanerci male! ;-P )
Aggiungete quindi lo zucchero, i canditi, la buccia di arancia ( o l'aroma ), il lievito stemperato in altri due o tre cucchiai di latte freddo ed i tuorli, uno alla volta. Montate le chiare a neve non troppo ferma, ed unitele delicatamente con un movimento dal basso verso l'alto.

Infornate in forno moderato ( 180° circa ) per una ventina di minuti.
Servite ben caldo spolverato di zucchero a velo ( o glassato con poca marmellata di albicocche, e cosparso di lamelle di mandorle tostate!

Se vorrete abbinare un tè agrumato, come un Earl Grey, o un Goute Russe....
Io ho goduto questo dolcetto in splendida compagnia: un tè di Holy Mountain, ed una tazza edoardiana: ormai mi conoscete .... mi capirete quindi se vi dirò che le ho dato un nome: Maria Josè, perchè è indiscutibilmente "regale", ed ha anch'essa visto la luce...nel 1906!




martedì 26 gennaio 2010

Insalata tiepida di radicchio,arance e finocchi con dressing al caffè



Un altro piatto ingiustamente sottovalatutato, in corso d'opera.....
E per questo fotografato in grande fretta...
Avessi immaginato quando ci sarebbe piaciuto, certamente avrei messo più cura nella presentazione, così come negli scatti...

Avrei scelto un piatto diverso, ed una luce diversa, per far risaltare i bellissimi colori, che spaziano dai toni dell'arancio a quelli bruniti, all'avorio....

Avrei messo in risalto il dressing, e la golosa forchettata che accompagna l'assaggio!

Ma non l'ho fatto....spazio all'immaginazione, dunque, amici!

Immaginate un gioco di consistenze delicatamente croccanti....
Dei profumi ben amalgamati, vellutati....
Un sapore pieno, complesso, dove le note agrumate si sposino a quelle tostate, in grande armonia...

Se poi si aggiunge il fatto che questo piatto si prepara sì e no in dieci minuti ( poco prima di servirlo ) e che il costo è assai contenuto, direi che valga davvero la pena di provarlo!

INSALATA TEPIDA DI ARANCE, FINOCCHI E RADICCHIO IGP ,DRESSING ALL'ESPRESSO....


Occorrono ( dosi per due persone )

Un finocchio freschissimo
un cespo non troppo grande di radicchio di Treviso tardivo IGP
due belle arance non troppo mature
una manciata di pinoli
olio evo, qualche cucchiaiata
sale q.b.
2 cucchiai di caffè ( ottimo l'espresso appena fatto... )

Pelate al vivo le arance, tagliatele a fette sottili e disponetele sul fondo del piatto di portata. Salatele leggermente.
Intanto tagliate il finocchio a pezzetti piccoli.
Fatelo saltare in una padella profonda, tipo wok, per qualche minuto in qualche cucchiaio di olio extravergine...poi raccoglietelo con una schiumarola e ponetelo ben steso sulle arance.
Lo stesso farete col radicchio, creando un terzo strato....
Salate le verdure sempre dopo la cottura , e con mano parca, per far sì che i succhi rimangano all'interno ( resteranno così ben croccanti ...) e anche per non creare dissonanze eccessive di sapori.
Cospargete le verdure con un po' dell'olio caldo e dei succhi di cottura , delicatamente, con un cucchiaio.
Nel frattempo farete tostare in un padellino i pinoli....li metterete sopra, e completerete con un giro di olio a crudo, e coi due cucchiai di caffè nero bollente.

Servite subito. Buon appetito!

Con questa ricetta vorrei partecipare alla pregevole iniziativa di Nero Nero, di cui vedete a lato il Banner.




venerdì 22 gennaio 2010

Anellini integrali all'olio e miele....


Ancora biscotti?!? ...direte voi....

Che dire a mia discolpa? Se non che la voglia di infarinarmi, di infornare, di strizzare il Sac à Poche è pericolosamente aumentata, in questi giorni....complice il freddo intenso, fare i biscotti è diventato anche un pretesto per riscaldarsi impastando, o per godersi il calore del forno, in cucina!

Questa ricetta è frutto della lettura di un bel libriccino...
Un bel libriccino dalla copertina scarlatta, pieno zeppo di idee dolci per l'ora del tè, che la mia cara amica Onde mi ha spedito per il mio compleanno...grazie mille, Ondina!

Credo che attingerò a piene mani a questo piccolo scrigno colmo di veri tesori: la prima gemma che ho scovato è stata questa ricetta, gustosa ma davvero leggera e salutare. Nessun grasso, se non quello dell'olio extravergine...La farina? Quella integrale...E a dolcificare? Soltanto qualche cucchiaio di miele, che ho scelto nella varietà millefiori, dato che non volevo sovrastare, con la potenza del castagno o le note amarognole del cardo, la rustica semplicità della farina integrale.

Ho gustato questi biscotti in giardino, seduta sui gradini di casa, complice un sole dolce, assonnato, che faceva capolino da dietro le nuvole....Un anziano, malandato ( eppure arzillo! ) lavorante si è unito allo spuntino!



BISCOTTI ALL'OLIO EXTRAVERGINE E MIELE ( da "Biscotti e Dolcetti", Maria Pacini Fazzi Editore in Lucca"

200 g di farina integrale
1 uovo
3 cucchiai di miele
8 cucchiai di olio EVO
1 bustina di vanillina
1 cucchiaio di lievito in polvere
burro e farina per la teglia ( o carta forno! )

Lavorate insieme il miele e l'uovo: setacciate la farina col lievito e con la vanillina, unite quindi al composto di miele ed uovo, ed aggiungete anche l'olio a cucchiaiate....Io mi sono aiutata col robot, che ha lavorato in maniera impeccabile!
Otterrete un composto liscio, morbidissimo: prendetelo col cucchiaio, o utilizzate un Sac à Poche, per distribuirlo sulla placca. Il forno dovrà essere a 200° ( ma anche qualcosa in meno se si tratta di forno ventilato...tendono a colorirsi molto! ). Cuocete per circa 15 minuti.


Compagna inseparabile, la mia tazza di tè: un kukicha, dal gusto rotondo, morbido, rasserenante...dalla semplicità e dal rigore quasi monacale!

Il kukicha è un tè verde di produzione giapponese, un tè composto da rametti: in quanto tale, possiede un tenore di caffeina, praticamente inesistente!




Il sapore è ben lontano dagli erbacei bancha, dagli iodati sencha ,o dal Gyokuro...diversissimo è poi da quello dei tè neri, dagli indiani così come da quelli cinesi!
Soave, simile a quello delle castagne, con un retrogusto lievemente terroso: è complemento ideale di cibi semplici, naturali, sia dolci che salati.....
Ma è, per me, anche il tè da regalarmi nei momenti di stanchezza: quello della distensione e della riflessione lucida e pacata....del raccoglimento e della lettura!
Mi sono regalata un attimo luminoso, con questo tè e con questi biscotti...
Vi dono la ricetta, con l'augurio che possiate anche voi ritagliarvi un momento così.... un momento di pura serenità!




mercoledì 20 gennaio 2010

Biscotti morbidi ai datteri



A volte capita...
Capita che si abbia voglia di qualcosa di etereo, di croccante e delicato....
E poi capita che ci assalga , subito dopo, il desiderio di qualcosa di soffice e di dolcissimo, di un dolce intensamente profumato, dalla consistenza fondente e burrosa.....
Un biscotto, questo ai datteri, che niente ha a che vedere con questi , pur deliziosi...l'ho sfornato praticamente il giorno successivo, in preda ad una viscerale voglia di dolcezza!

Eburnei quelli, deliziosamente bruniti questi....friabilissimi quelli, voluttuosamente teneri questi, tanto che i denti affondano subito, senza incontrare alcuna resistenza...

Ne ho scovata la ricetta, al solito, nel Libro d'Oro.....volevo qualche cosa che accompagnasse degnamente ( senza smania di protagonismo, ma senza farsi mettere i piedi in testa...! ) un tè alla marocchina....un fragrante, zuccheratissimo Gunpowder impreziosito da un bel ciuffo di menta nana essiccata, ricordo dell'estate del mio giardino .

Si conservano molto al lungo in scatole di latta.

BISCOTTI MORBIDI AI DATTERI ( DA IL LIBRO D'ORO DEI BISCOTTI )

125 g di burro ( ho utilizzato quello a basso tenore di colesterolo )
50 g di zucchero
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
60 g di datteri già snocciolati, e tritati finemente
125 g di farina bianca

Riscaldate il forno a 190°.
Con una frusta elettrica ad alta velocità lavorate il burro con lo zucchero e la vaniglia, sino ad ottenere una crema...Unite poi i datteri e la farina.
Aiutandovi con un cucchiaino inumidito ( io ho inumidito anche le dita ) distribuite i biscotti sulla piastra resa antiaderente da burro o carta forno, distanziandoli bene, ed appiattendoli leggermente.
Fateli cuocere per circa 15-20 minuti ( nota per chi ha il forno ventilato: diminuite leggermente sia la temperatura sia i tempi di cottura! )
Fate raffreddare i biscotti prima sulla placca, poi su una griglia.




martedì 19 gennaio 2010

Risotto cremoso al radicchio, noci e fondue di raclette



Affascinata dal connubio noci/radicchio, che avevo adocchiato in vari blog....stregata da una fetta di Raclette...ho pensato di metter su un risotto, l'altro giorno.
Doveva essere un risotto alla bell'e meglio, un risotto messo su in un mezz'ora neanche ( ho fatto le foto più per gioco che per autentica convinzione ...) ,di quelli che si fanno con un occhio alla tv, e l'orecchio al telefono con mamma, per il salutino giornaliero....

"Come va oggi?"
"Bene, mamma, bene...e te?...."
"Tutto bene....Che fai?"
"Mah, guarda...in questo momento sto girando il risotto!"
"Come l'hai fatto?"
"L'ho fatto con quello che c'era in frigo, perchè oggi il pesce proprio non ci andava...Senti... avevo la Raclette, sai quella che abbiamo comprato insieme al banco gastronomia ieri?...poi un cespino di radicchio, quello tardivo, col marchio IGP, quello di Treviso....no, mamma, non il Chioggia...il Trevigiano!... quello ricciolino! ...eh sì lo so, costicchia, ma quanto è buono! E poi la resa è tanta! Guarda, non ti dico altro, con un cespo piccolo ci ho fatto il risotto per tre!...Poi avevo qualche gheriglietto di noci....insomma, ho messo tutto insieme! ...Aspetta che c'è Totti che mi guarda...che vuoi, Tottina? Vuole il parmigiano, ecco che vuole....tieni un pezzetto, vàh! "
" E com'è? Com'è il risotto? "
" Aspetta ora ti dico....mamma....lo assaggio..."
" Dimmi dimmi!"
"Aspetta! Brucia...pffffffff!pfffffff! Ci soffio!...."
".....Allora? "
"...Mamma....è troooppo buono...è buonissimo!...Aspetta, prendi carta e penna che ti dico la ricetta....ma le dosi precise precise non le so, ho fatto tutto ad occhio, e anche un po' di corsa! Ora ci provo a dirtela....."

...e già che ci sono, la dico a tutti voi!

RISOTTO CREMOSO CON NOCI, TREVIGIANO IGP E RACLETTE.

riso per tre persone...regolatevi voi come più vi aggrada!
una fetta di raclette alta un dito
tre bei cucchiai di parmigiano grattugiato
qualche cucchiaio di panna vegetale, poco latte
qualche cucchiaio di olio EVO
mezza cipolla rossa
uno spicchio d'aglio piccolo, spremuto con l'apposito attrezzino
un cespo medio di radicchio di Treviso tardivo IGP
uno spruzzo di vino bianco
mezzo dado vegetale senza glutammato
i gherigli di quattro, cinque noci
sale, pepe, noce moscata

Tagliate a cubotti la Raclette, e fatela ammorbidire a freddo per qualche minuto in poca panna e poco latte...
Fare un soffritto con aglio e cipolla: di solito io, dopo la brevissima doratura iniziale, li faccio stufare dolcemente, aggiungendo pochissima acqua sino quasi a cottura ultimata.
Aggiungete il riso, fate insaporire e tostare bene, spruzzando col vino e lasciando evaporare....
Unite il radicchio tagliato a pezzettini piccolissimi, e continuate la cottura aggiungendo anche il dado vegetale, e via via ancora acqua bollente....
Nel frattempo farete sciogliere a fuoco bassissimo la Raclette: una volta che si sarà fusa, spegnete il fuoco e toglietela dal fornello, aggiungendo anche il parmigiano in modo che si rapprenda un pochino.
Cotto il riso, aggiungete sale e pepe quanto bastano, ed una veloce grattugiata di noce moscata. Lo sistemerete poi sul piatto di portata, creando con un cucchiaio inumidito un buco nel centro: qui verserete la crema di formaggio, completando poi coi gherigli di noci. Servite in tavola caldissimo, con altro parmigiano a parte.




domenica 17 gennaio 2010

Biscotti di Luna: frolle al riso e olio di oliva!





" Luna ti ho visto

ieri notte

nuotare nella mia tazza.


Eri tu

tonda lente di latte

nel mio tè Keemun

.... ti ho riconosciuta! "



Un tè scurissimo, raro, vellutato...
Un Keemun Supérieur....
Ma non uno di quei Keemun dalle note profonde e burrose, dai sentori sensuali di affumicatura...Non uno di quelli che si sposano per la loro natura alle frolle più tradizionali, agli Shortbread dal sapore così pieno, ricco, fondente....

Un Keemun, questo, dalla trama sottile, dalla foglia piccolissima, setosa e delicata.... dal respiro ampio come una grande notte, in cui scie di profumi fugaci si avvicendano.

Si tratta di un Keemun Thousand Bud ( Qi Men Hong Hao Ya ), ricco di tips argentati....




Ho scelto, ad accompagnarlo, dei biscotti semplici, dal gusto sottile al primo assaggio, ma anche pieno ed aromatico, ad una degustazione più lenta, più attenta....

La ricetta è tratta dall'onnipresente ,e salvifico, Libro d'Oro dei Biscotti, in cui è raccolta sotto la dicitura "Biscotti di Riso"...

Io invece li ho ribattezzati "Biscotti di luna", per il pallore sfumato di avorio, e per l'incantevole delicatezza....


...dolce allunaggio....


BISCOTTI DI LUNA...

250 g di farina di riso
un pizzico di bicarbonato
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
70 g di zucchero
quattro ( ma meglio cinque ) cucchiai di olio EVO
acqua q.b.


Scegliete un olio non troppo piccante, non troppo aromatico....un olio fruttato, mandorlato, sarà perfetto.

Mescolate, setacciandoli, farina, lievito, bicarbonato e sale in una ciotola capiente. Unite quindi lo zucchero, l'olio e tanta acqua ( dagli 80 ai 150 g circa ) che serva ad ottenere una pasta molto sostenuta, quasi dura....
Intanto riscaldate il forno ad una temperatura di 180° ( 170° se ventilato ). Con le mani leggermente inumidite create con la pasta delle palline ( dovranno venirne una ventina circa ...), grandi quanto una noce. Ponetele ben distanziate su una placca imburrata o rivestita di carta forno, ed appiattitele leggermente con le dita.

Infornate a forno ben caldo, e cuocete per venti , venticinque minuti circa: all'occorrenza , se noterete che i biscotti s'indorano troppo, coprite con un foglio di alluminio.






P.S. Con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta "In Forma con Gusto", di cui vedete a lato il bannerino, indetta da Gaijna


giovedì 14 gennaio 2010

Biscotti allo sciroppo d'acero e noci....


Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.

( Emily Dickinson )

Bere in una tazza che risale al 1830 è sempre un'emozione fantastica....

Un barlume di poesia, un tuffo nell'infinito che mi regalo da quando ho la fortuna di possedere questa bella tazza in porcellana inglese...
Le ho dato il nome -Emily-, dalla poetessa i cui grandi, tristi occhi scuri hanno visto la luce proprio in quell'anno....

A completare la magia, delle frolle burrose e friabili profumate di noci e caffè: Il Libro d'Oro dei Biscotti me ne ha sussurrato la ricetta in un orecchio!
E pensare che quando l'ho comprato, irrimediabilmente conquistata dalla copertina lucida, dalle bordure dorate e dalle grandissime, ammiccanti, sognanti illustrazioni, non avrei mai creduto di fare un acquisto così proficuo!

E invece persino mio marito, da sempre amante della frolla più tradizionale e meno audace, quella col burro buono, con la scorzetta di limone grattugiata, nessun orpello, nessun fronzolo aggiunto...ha capitolato più e più volte di fronte a tante bontà!

Biscotti allo sciroppo d'acero e noci...

125 g di burro
100 g di zucchero
2 cucchiaini di zucchero di canna chiaro ( io ho usato il panela )
2 cucchiaini di sciroppo d'acero
200 g di farina bianca
1 cucchiaino di caffè liofilizzato
60 g di noci tritate finemente
sale


Lavorate i due tipi di zucchero e lo sciroppo d'acero con il burro, sino ad ottenere una crema. Unite poi la farina, il caffè liofilizzato, le noci tritate finemente e poco sale. La pasta sarà dapprima granulosa, se la lavorerete con la frusta....Continuate quindi a mano, e si trasformerà in una pasta morbida. A questo punto spianatela leggermente col mattarello, mettetela tra due fogli di carta forno, o di alluminio o di plastica per alimenti, e mettetela a riposare in frigo, su un piatto, per una mezz'oretta.

Tiratela fuori e terminate di stenderla, su un ripiano ben infarinato, ad un'altezza di 3mm circa. Ponete i biscotti su una placca foderata di carta forno, ad una distanza di uno, due centimetri, ed infornate in forno be caldo a 190° (180° se ventilato ) per 8-10 minuti circa, o comunque sino a che non saranno appena dorati.



( Immagine tratta da questo sito )


martedì 12 gennaio 2010

Non tutto il male vien per nuocere! Budino-mousse al tè verde ....




Vi avevo accennato agli ottimi tè di cui Giulia ( grazie ancora! ) mi aveva fatto dono tempo fa : un dono tanto gradito quanto inaspettato, e giunto da una persona veramente squisita...

Uno di questi tè mi ha dato ispirazione per questa ricetta: l'ho presa dal libriccino a cui vi ho già accennato, e ve ne metterò per prima la versione "ortodossa", quella giusta, esatta, insomma, quella che, in pratica.... dovrete seguire !

Ma che volete? Per fare i dolci, anche quelli più semplici, anche un semplice biscotto, o anche solo una torta da inzuppare, ci vuole attenzione, concentrazione...ci vogliono rispetto dei tempi, delle dosi, delle temperature...
Un dolce, insomma.... -O- viene -O- non viene!

Quante volte vi sarete trovati , però, di fronte ad una torta "svenuta", o esplosa ( implosa?!?) ....o a un doloroso crepaccio che si apre proprio lì, nel centro (...pof!... ), là dove sognavate di scrivere col fondente " Ti amo?" ....
Quante volte vi è sorta la lacrimuccia ( e dài, ammettetelo! ) davanti ad una crema impazzita all'ultimo istante proprio quando, raggianti di fronte a tanto velluto, vi eravate sentiti Christophe ( Felder ), e stavate per gridare al mondo : " Guarda come m'è venuta be....!"
Quante volte i biscotti, lasciati serza sorveglianza per un minuto solo, si ribellano, s'incupiscono, s'induriscono, tanto che persino Mago Pic-Nick getta la spugna?
Quante volte il Pierre Hermé che abita in voi è stato umiliato, abbattuto, colpito al cuore da una mandata di Lingue di Gatto rinseccolite, da un fondente appallottolato e puzzolente di bruciato, da un caramello un po' troppo...abbronzato?

Insomma....saranno state le chiacchiere con la suocera al telefono....sarà stata Dacia che saltava per tutta la cucina, fremente, col tartufino in perenne vibrazione per captare ogni effluvio, ogni profumo....sarà stato che avevo mezzi ingredienti , che ho voluto fare di fretta....sarà che mi è saltata la pagina ,e che stavo per operare una "crasi ricettaria", e per creare una specie di Frankenstein culinario, unendo i pezzi di due diverse ricette!! ....

Fatto sta che ho sbagliato.... e in più punti.... e chiedo venia!...

Però all'assaggio...miracolo...il risultato non era così male, anzi!...A dirla tutta, decisamente gradevole e diverso dal solito!

Quindi, dato che "Errare Humanum Est"... ma sì, ribelliamoci per una volta alle regole, alle dosi, ai tempi di cottura...e mangiamoci felicemente i nostri papocchi, che, magari, proprio tanto male non sono venuti!


RICETTA ORTODOSSA DELLA CREMA DI TE' BANCHA (tratta da Tè: pensieri,parole e aromi....ed. FOOD )

300 ml di latte
20 g di tè bancha
2 uova
60 g di zuccero
3 cucchiaini di gelatina
150 ml di panna fresca.

Il Bancha è un tè dal contenuto di caffeina assai ridotto: è costituito infatti di foglie ormai adulte, coriacee, raccolte a fine stagione e non nella parte apicale della pianta: ha un gusto fresco ed erbaceo, e ben si presta anche ad aromatizzazioni lievi, che ne rispettino l'indole fresca e delicata, come quelle de La Via del Tè: il bancha alla fragolina, quello fiorito, quello alla vaniglia....composizioni assai equilibrate.
Io però ho votuto far onore agli ultimi cucchiaini della miscela regalatami da Giulia: si tratta di un verde dal nome evocativo....Perla Rosa!
Il tè cinese di base viene appena sfiorato dalla scia delicata dei petali di rosa, da quella agrumata dell'arancia, da quella esotica dell'ananas, e dalla Cerimoya....

Portate quasi a bollore il latte, spegnete il fuoco, unite il tè e lasciate in infusione per cinque minuti: filtrate quindi il tutto. Sbattete i tuorli con lo zucchero, molto bene...unite quindi, a filo, il latte. Sciogliete la gelatina in pochissima acqua fredda, ed unite piano al composto. Lasciate raffreddare il tutto. Unite poi la panna montata a neve, delicatamente....poi gli albumi, anch'essi montati, ed anche essi con movimenti leggeri...Distribuite negli stampini e mettete in frigo per qualche ora....

VERSIONE SBAGLIATA ( ma decisamente gustosa e gustabile! ) by Romy

Non avevo la gelatina in polvere. Ho usato quindi la colla di pesce...avete presente questa qui? Nella bustina troverete più fogli: utilizzatene quattro soli, se non tre...Ammollate i fogli per dieci minuti in acqua fredda, poi poneteli a sciogliere sul fuoco bassissimo ed unite il composto pian piano, sbattendo con la frusta a velocità massima...si formerà un composto assai spumoso! Poi montate gli albumi, ed incorporateli delicatamente , e per primi, ( altro errore! ) al composto non ancora perfettamente freddo, ancora tepido...Unite poi la panna montata, e ponete tutto in frigo, negli stampini...si formeranno due consistenze: una più simile ad un budino, meno aerea, più gustosa e colorata, al di sotto...l'altra più spumosa, mussata, al di sopra...lo vedete bene dalle foto! E un'altra cosa...aggiungendo un altro pochino di zucchero arrivando cioè dai 60 g consigliati ad 80 g, il risultato a mio avviso è ancor più gradevole!