giovedì 25 giugno 2009

Gelato alla banana...




Cosa succede se, alzando il tovagliolo a quadri che copre il cestino della frutta, scopri tre banane ormai troppo mature, che ti guardano con rancore, che ti dicono :" Ma non impari mai? Ma che ci compri a fare, a noi banane, in confezioni da dieci, se poi, dopo un frullato ed una macedonia, ci abbandoni così?"
Questo almeno è quanto ho letto io, in preda ai sensi di colpa per non saper calcolare quasi mai la quantità di frutta da comprare, su quei visetti lunghi lunghi, punteggiati di marrone....

Ma non mi piace veder soffrire nessuno, mi conoscete, che siano uomini ,o animali ,o piante, o povere banane abbandonate....
Quindi , commossa, ho spremuto le meningi : non troppo, a dir la verità....male male ne avrei fatto una maschera di bellezza a buon mercato!
Ma i desideri della gola hanno avuto la meglio su quelli del viso: macchè maschera e maschera! Facciamoci un bel gelato...e la bellezza verrà da sè!

Mi scuso per le foto, che non sono proprio come avrei voluto....ma qui in casa mia sta succedendo il finimondo, in questi giorni!....e con Dacia in preda ad una crisi di diarrea che sto curando, come sapete, da più di una settimana ( ormai vi faccio il bollettino di tutti i suoi malanni! ), con Totti in piena crisi d'identità ( ha realizzato per la prima volta di non essere l'unico cane sulla faccia della terra ! ) e Tilly che ha perso il suo giocattolo adorato, il topino Caccamo (...che c'entri qualcosa con la diarrea di Dacia? ;-P) , mi capite :mettere in posa il gelato era l'ultima delle mie preoccupazioni, e ho preferito papparmelo in santa pace, in uno dei rari momenti di bonaccia....

GELATO ALLA BANANA (ricetta tratta dal libretto di istruzioni della gelatiera Gelatissima Krups)

500 ml di latte
4 tuorli d'uovo
1 cucchiaio ( 8 granmmi ) di farina di granturco
100 g di zucchero
tre banane maturissime


Portate ad ebollizione il latte: sbattete i tuorli, lo zucchero e la farina in una ciotola , con la frusta, fino a quando non avrete un composto bianco. Unite a questo il latte caldo a filo, mescolando bene...Rimettete tutto sul fuoco e portate quasi ad ebollizione, senza lasciar bollire, però.
A questo punto sbucciate le banane e frullatele in purea: come sapete le banane tendono a scurirsi molto velocemente: e questo non è molto simpatico, sia per l'estetica del gelato che per la bontà e la qualità ( è sintomo di una ossidazione! ). Quindi per non farle annerire o metterete qualche goccia di succo di limone o, come faccio io, unirete la punta di un cucchiaino di acido ascorbico: è Vitamina C, si compra in farmacia ad un prezzo irrisorio, fa benissimo ed è un antiossidante favoloso anche, ad esempio, per il pesto alla genovese, quando lo si debba preparare, ma non lo si possa consumare subito. E' anche un ottimo additivo per il pane fatto in casa, e anche per i dolci ( tutto cum grano salis, chiaramente...) perchè li lascia più morbidi più a lungo!

Lasciate raffreddare fuori dal frigo, e poi mettete in frigo: utilizzate poi la vostra gelatiera a seconda delle istruzioni del costruttore.




lunedì 22 giugno 2009

Frittelle di Pasta Madre con burro, miele e lavanda, Tè alla violetta....


La pasticceria Gemmi è un vero paradiso: un angolo incantato scoperto per caso a Sarzana, il mese scorso....In occasione dell'Acoustic Guitar Meeting, manifestazione stupenda, in cui ho avuto occasione di fare il pieno di ottima musica , non ho mancato di scuriosare con mio marito per la città.... e per combinazione mi sono ritrovata in questo luogo fatato....



Silvano Gemmi nel 1943 rilevò "Il Loggiato", fondato in epoca napoleonica da pasticceri svizzeri, su quella che in antichità era la Via Francigena, e ne fece un vero e proprio gioiello di famiglia, e della sua città....Famosissima la sua "Spungata", una sfoglia azzima ripiena di canditi, mandorle e mele, friabilissima, profumata e leggera....ma anche i suoi buccellati, le cioccolate in tazza, e i meravigliosi cheescakes declinati nelle varianti più preziose, a cui, come vedete, non ho saputo restistere....



Ma oltre alla qualità altissima dei prodotti, è l'atmosfera elegante, gioiosa, brillante, quella che colpisce...il servizio impeccabile, la bellezza delle sale tutte diverse, alcune al chiuso, altre all'aperto...alcune luminose altre più soffuse....alcune che occhieggiano alla toscana, altre che paiono un angolo di Francia....E il tutto ad un prezzo davvero abbordabile, credetemi....




Ma al Gemmi si possono anche fare piccoli acquisti: ho acquistato un tè alla Violetta, della Compagnie du Kinkiliba....




Si tratta di un ceylon profumatissimo, ma , come è giusto che sia, più al naso che al palato. Ho pensato bene di accompagnarlo con qualcosa di altrettanto fiorito, e che chiudesse il cerchio di un sogno colorato di violetto..... il mio colore preferito!



Frittelle di Pasta Madre con burro, miele, fiori di Lavanda....

Quando rinfrescate la vostra Pasta Madre, quante volte non sapete come utilizzare quei pochi etti che magari sono di troppo....alle amiche l'avete già regalata....una piccola scorta nel freezer c'è già...non avete tempo e voglia di impastare e di aspettare lunghe, lentissime lievitazioni....

FrancescaV, che di Lievito Madre se ne intende, eccome! in questo post ci insegna che è facile e possibile preparare in tempi record delle ottime frittelle, da spalmare di burro, marmellata....da aprire e farcire con morbide creme...
Dolci quanto basta, croccantissime fuori e tenere all'interno, mantengono il retrogusto lievemente acido della pasta madre, che le rende assai interessanti e versatili, oltre che molto molto appetitose!
Rispetto alla ricetta che ho citato, però, ho utilizzato due cucchiai di zucchero e, anzichè il bicarbonato, che non avevo in casa, questo lievito, di cui ho sempre una generosa scorta nello stipetto....

Ho completato con un tenero fiocco di burro di malga, da lasciar sciogliere dolcemente sulla frittella ancora calda, con poco miele millefiori e con qualche fiore fresco di lavanda....delizioso!
Grazie mille, dunque, Francesca, per averci proposto questa ricetta!





domenica 21 giugno 2009

Insalata Tigrino....


Tigrino sarei io....


Dite un po'....sono o non sono bellissimo? Affascinante, conturbante, con quell'aria stropicciata che soltanto i divi possono vantare....

....Col mio sguardo magnetico....



....il sorriso accattivante....



... La mia aria vissuta....



...Ho conquistato le attenzioni di tutti ,in casa....queste femmine mi straziano, mi sciupano, non mi lasciano neanche un attimo in pace ! Ora sono oggetto di contesa tra Totti, Tilly e Dacia, la mia nuova fiamma....e pensare che qualche anno fa ero un anomimo pelouche, gettato distrattamente su una mensola, insieme a tanti altri.....volete mettere ,ora, che figaccione che sono diventato?


Ecco perchè ho dato il nome a quest' insalata tiepida....perchè è irresistibile, ed una volta che la si è assaggiata....difficile, gente, farne a meno!

Ho osservato Romina mentre la cucinava....E ho visto che ha preso:

Insalata Tigrino.....

( le dosi sono indicative, ognuno metterà gli ingredienti nelle proporzioni che preferirà! )

Un mazzetto piccolo di asparagi
un bell'avocado maturo
due zucchine freschissime
asiago a dadolini, una fetta
una ventina di gamberetti freschi
un misto di cereali ( orzo, farro, grano, riso...), più o meno 250 g a crudo
qualche uovo di quaglia ( più carino, a presentarsi, di quello di gallina, e meno ricco di colesterolo....ma si possono usare anche uova normalissime, lessate e divise in quarti....)
olio, sale e pepe
succo di limone

Ho visto che preparava i cereali, lessandoli e scolandli bene...ha poi lessato al dente gli asparagi,li ha fatti a pezzetti e li ha tenuti in caldo....Ha poi tagliato a tocchetti l'avocado, immergendolo in acqua acidulata per non farlo scurire....Ha tagliato a Julienne le zucchine, e a dadini l'asiago....Ha scottato i gamberetti, e li ha sgusciati....
Ha lessato le uova, ed ha sgusciato anch'esse tagliandole a metà ( o a quarti se sono quelle di gallina...)
Ho visto poi che mescolava il tutto, condendo con una vinaigrette leggerissima di olio EVO, sale, succo di limone, e che portava in tavola ancora tepida l'insalata, con fette di pane tostato....

E' piaciuta così tanto che ho creduto bene di darle il mio nome...dopotutto...non sono irresistibile?




Vorrei anche ringraziare, per questi bellissimi premi, la cara FiOrdivanilla....




...Così come anche Mary per questo grazioso pensiero....ma mi dispiace, non ho proprio il tempo di fare il giochino! Scusatemi, ma so che mi perdonerete se vi dico che anche oggi ( tanto per cambiare...) Dacia si è sentita poco bene....ha fatto il vaccino ed è stata malissimo! Mi ha detto il veterinario che non era neanche coperta a dovere coi vaccini, e che quel disturbo che ha avuto era probabilmente gastroenterite....l'abbiamo salvata per un pelo!



Questo premio così poetico me l'ha offeryo poi, ormai diverso tempo fa, la simpatica Stellabianca...ti ringrazio in ritardo, ma col cuore!




lunedì 15 giugno 2009

Brioches con pasta madre



Piano piano...a poco a poco....lievita, si riproduce, respira, vive,
...la Pasta Madre....
Adottata ufficialmente, ormai, anch'essa alla pari delle altre creaturine di casa....e anch'essa alla ricerca di attenzioni speciali, e di amorevoli "rinfreschini"!

Avevo accennato al mio primo, timido tentativo ( forse un po' ardito, per una principiante....) di farne brioche.... Già pregustavo il profumo che si sarebbe diffuso nell'aria dolcemente, morbido e burroso, zuccherato.....
Ma il primo tentativo, alquanto deludente, ahimè, basato su una ricetta senz'altro validissima, , ma che non ho saputo riadattare ai miei gusti e che ho saputo mal "gestire", mi ha poco convinto.....troppo asciutte, troppo abbronzate, zeppe e pesantucce, non troppo lievitate, sono state accolte con gli entusiasmi della novità, ma a dire il vero assai poco giustificati....

Ma stavolta....
Ho trovato questa ricetta, e tutto è cambiato!
Ho apportato delle modifiche, però:

Forno statico, e non ventilato, nel rispetto dei tempi indicati nella ricetta...
Cinque ore cinque di lievitazione....niente fretta....niente curiosità, ma solo una dolce lentezza, un lungo, appagante, fruttuoso sonnellino ristoratore!
Una dose maggiore di zucchero, per renderle, almeno al mio palato, più appaganti e desiderabili...
Grandissime, cicciute e ben dorate, sono uscite dal forno a petto in fuori come delle reginette....



Superbe principessine della mia colazione, incoronate di granella, lucide e profumate mi hanno dato non poca soddisfazione...quindi, che dire? Grazie ancora, Giulia, per il bel pensiero. ( quello di inviarmi la PM ), e grazie Sandra per l'ottima ricetta....

E a voi tutti, portatori sani di Pasta Madre....provate queste brioches! E quando affonderete i denti nella dorata, cedevole pasta alveolata, pensatemi un pochino....


BRIOCHES CON PASTA MADRE


pasta madre 200 g
farina 00 400 g
zucchero 100 g
burro ( ammorbidito )50 g
latte intero 200 ml
tuorli d'uovo 3
un pizzico di sale.

Ho disciolto la pasta madre, spezzettata, nel latte leggermente intiepidito....poi ho aggiunto tutti gli altri ingredienti ( per ultimi sale e burro ammorbidito ), ed ho lavorato tutti gli ingredienti per una decina di minuti con la planetaria ( ganci ad elica, quelli per il pane, per intenderci! ).
La lavorazione deve essere lenta e lunga: una volta ottenuto un impasto morbido, lo si mette a riposare in una zuppiera infarinata, coperto da un canovaccio, in un luogo calduccio, per due ore....
A questo punto rilavorate velocemente la pasta e datele la forma di un filoncino: ponetelo su una placca infarinata e mettetelo di nuovo a riposare in un luogo riparato ( va beneissimo anche il forno spento! ), per cinque ore.
Tagliate quindi a pezzi il filoncino, con un coltello ben infarinato , con delicatezza, e formate le brioches: potrete farne boules, trecce, brioche allungate...Spennellatele di tuorlo mescolato a pochissimo latte, e cospargete di abbondante granella.

Nel frattempo avrete acceso il forno ( statico ) a 200°....metterete sul fondo una ciotola con dell'acqua, a rendere umido l'ambiente.
Infornate per trenta minuti, ricondandovi, però, di abbassare il forno a 170°, negli ultimi dieci minuti.
Sfornate e raffreddate su una gratella.



giovedì 11 giugno 2009

Baicoli veneziani con pasta madre....e foto delle mie bimbe pelose!


Volevo dire alla mia postina di farla finita di attentare all'incolumità dei miei pacchi e della mia corrispondenza, lasciando fuori della cassetta della posta carte di credito, libri e tè pregiati ordinati su internet, e pure la pasta madre che la nostra Rossa di Sera mi ha inviato ( è stata proprio carina, vero? L'ha fatto spontaneamente, ed è stato un gesto che mi ha fatto proprio tanto piacere...grazie di cuore ,Giulia! ).
Vi immaginate come fosse conciata, quella povera disgraziata, dopo essere stata fuori della cassetta della posta al sole per un sacco di ore....e io rinfresca....rinfresca....rinfresca.....e lei sempre più mogia, abbattuta, floscetta....
Poi, un giorno, l'ho trovata così....miracolo!




Il cuore batteva, al pensiero di tutto quello che avrei potuto inventare, pasticciare, impastare, infornare e, soprattutto...pappare con quella meraviglia!

Ho provato a farne delle brioche....ma non le ho postate perchè un po' troppo abbronzate e poco dolci....ma la pasta madre funzionava, eeeeeh se funzionava!
Poi ho provato questa ricetta, i baicoli veneziani: a questa ricetta a cui avevo trovato un rimando in questa pagina, nel simpatico blog di Antonella, Pane al Pane, Vino al Vino, che la stessa Giulia mi ha segnalato....

I baicoli sono da sempre il biscotto tipici della Serenissima....ecco la definizione che ne dà Giuseppe Boerio nel suo "Dizionario del Dialetto Veneziano", pubblicato nel 1856:


" Pasta reale condita di zucchero, spugnosa, biscottata, che s'inzuppa nel caffè o in simili bevande. Dicesi baicolo per similitudine, benchè grossolana, alla figura di piccolissimi cefali, chiamati appunto Baicoli "

Friabilissimi, con una doratura "lunare" ed un profumo delicatissimo di burro, sono perfetti da soli, ma anche, in quanto poco dolci, sì, forse si potrebbero anche spalmare con un velo di marmellata.... Ma secondo me sarebbe far loro un dispetto....perchè la loro è la bontà delle cose semplici, senza fronzoli.....bontà soave e sottile da assaporare con lentezza, e da non coprire o traviare con inutili orpelli!

"No gh'è a sto mondo, no,
più bel biscoto più fin, più dolse,
più łisiero e san
par mogiar ne ła cìcara o nel goto
del baìcoło nostro venessian" ( Boerio )


baicoli da affettare e tostare...



Specialissimi nel caffè, ma anche con lo zabaione e col vino moscato, come i Dogi amavano fare,
me li sono goduti stamattina con una bella tazza di caffellatte, come premio dopo una mezza nottata passata insonne a ninnare Dacia che aveva le coliche ( poverina....sta facendo gli antibiotici...)

Per la ricetta mi pare giusto rimandarvi qui....la doratura mi è venuta quasi "nulla", tanto che qui in foto paiono, direi...fettine di pane! Ma devono rimanere comunque molto "pallidi", e , una volta ripassati nel forno ventilato, sono diventati davvero croccantissimi .... pronti ad inzupparsi voluttuosamente!




Vi metto anche, dato che molto di voi me l'hanno chiesto, le foto delle mie tre bimbe: ancora separate, dato che una foto tutte insieme, almeno per ora, è pura utopia!

Totti e Tilly....


Totty assonnata.....


Tilly curiosona....


Io sono la nuova arrivata, Dacia....vedrete fra qualche tempo, come sarò bella! Ora sto tanto male...