martedì 29 dicembre 2009

Tè Nuwara e ...COCCO-le!




Sì sì, proprio nel senso di ....cocco! Questi dolcetti teneri e piccolissimi , che spariscono nel palmo di una mano , ma che hanno il potere di trascinare in un sol morso verso paradisi tropicali, mi sono stati insegnati dalla simpatica Silvia dell'agriturismo Pianizzoli, in cui ho trascorso il Natale...

Le ho ribattezzate Coccole, ed ho trascritto nel mio librone verde la semplicissima ricetta di appena tre righe a caratteri cubitali, tanto l'ho trovata facile, immediata... geniale!

Comunque, se mi conoscete anche solo un pochino, saprete già che non potevo resistere a progettare qualche tocco personale, seppur minimo....

E che non avrei indugiato nell' accostare a queste bontà mignon un tè speciale: un tè aromatizzato al cocco... dal cuore morbido, caldo ed assolato come una spiaggia esotica .... ma che ci sfiorasse anche con la carezza esperidata dell'inverno e del Natale, con un effetto assai particolare....

Preparazione del TE' AL COCCO E AGLI AGRUMI ( ricetta tratta da " Il Grande Libro del Tè", ed De Agostini )

1 litro di acqua ( meglio se filtrata o oligominerale )
6 cucchiaini di tè OP ( Orange Pekoe - vedi nota*)
3 cucchiaini di cocco secco a fettine, o qualche fettina sottile di cocco fresco, a piacere
1 arancia bio tagliata a fettine
1 limone bio tagliato a fettine
zucchero

Riscaldate bene una grande teiera, e intanto mettete a bollire l'acqua. Quando l'acqua bollirà, spegnetela ed aspettate qualche secondo: non è bene utilizzare l'acqua troppo "vecchia", dice il Maestro del tè Lu Yu nel suo Canone, così come, del resto, acqua troppo fredda, l'acqua "bambina"...la temperatura perfetta per i neri è leggermente inferiore ai 100 gradi! ...
Utilizzate questo brevissimo lasso di tempo per mettere sul fondo della teiera le fettine di agrumi e di cocco.
Nel caso utilizziate, come ho fatto io, il cocco secco in polvere ( nella foto non si vede, è rimasto sotto gli agrumi... ), abbiate cura di filtrare il tutto!
Servite dopo quattro, cinque minuti, accompagnando con zucchero, che ognuno metterà a piacere.
Io metto in tavola sempre diversi tipi di dolcificante: Panela, Mascobado, miele, zollette di zucchero raffinato, Rapadura...per questo tè credo che sia perfetto, oltre al semplice semolato, lo zucchero candito: renderà "liscio" il vostro tè, domàndone i tannini e donandogli una dolcezza vellutata e discreta, oltre che una limpidezza cristallina....


rotondità.....


...." Nel limone divisero
i coltelli
una piccola
cattedrale,
l'abside nascosta
aprì alla luce le acide vetrate
e in gocce
scivolarono i topazi,
gli altari,
la fresca architettura..." ( P.Neruda )


MINI-COCCOLE

Niente di più semplice... Il segreto sta soltanto nei tempi di cottura, che devono essere brevissimi, e nella temperatura del forno, abbastanza bassa da cuocere ed asciugare i dolcetti senza brunirli....dovranno rimanere teneri, quasi "fondenti"!

per ogni uovo intero
100 g di farina di cocco
100 g di zucchero semolato ( ma anche un po' di meno.... )

Per le dosi vi regolerete in base agli invitati o alla...gola! Comunque ricordate che questi dolcetti si conservano benissimo anche in frigo, chiusi in un contenitore ermetico, per quindici giorni almeno...basta toglierli da freddo prima di consumarli...Hop-là!

Montate bene con una frusta zucchero ed uova....quindi, dopo che il composto sarà spumoso, unite poco a poco la farina di cocco: è probabile che il composto si assodi molto...se le fruste cominciassero a lavorare male, passate al cucchiaio di legno.
Riscaldate il forno a 160 gradi ( ma anche a 150°, se si tratta di un forno ventilato o di un forno particolarmente ...veemente! )
Mettere con l'aiuto di un cucchiaino l'impasto nei pirottini di carta forno, ed infornare sulla placca per 10/15 minuti ( anche qui, basta dare un'occhiata...non devono scurirsi! )




...Ma...dov'è il tocco personale? direte voi...
Ve lo dico ora, shhhh! avvicinate l' orecchio....

Ho messo nell'impasto anche una puntina di semi di vaniglia, per accentuare le note calde ed i profumi dell'impasto, per abbellire coi semini neri l'impasto chiarissimo, e per eliminare qualsiasi traccia di "uovo" potesse rovinare questa delicata preparazione...

Poi, per dare un tocco magico, potrei suggerire di aggiungere una piccolissima "zeste" candita su ogni dolcetto, anche per riprendere gli aromi del tè...oppure...fatemi pensare... anche una goccia di cioccolato, magari di cioccolato bianco! una soltanto, dolce corona di quelle testoline bionde!

* Importante! Con Orange Pekoe non si intende un tè aromatizzato all'arancia, bensì un semplice tè nero in foglia intera, anzi, in particolare, un tè che sia il risultato della raccolta delle ultime due foglie e del germoglio-tip centrale....in pratica, quindi, si tratta un tè nero in foglia di buona qualità! La denominazione deriva probabilmente dal nome dei reali olandesi, destinatari di questo pregiato raccolto.
Io ho utilizzato un Nuwara Elyia ( pronuncia Nurèlia ), un tè che adoro: si tratta di un tè di altura, prodotto in Sri Lanka ( Ceylon ), che cresce a più di 9000 metri di altezza sul livello del mare,"al di là delle nuvole ".... : ed è proprio questo il significato del suo nome! Il liquore splendidamente aranciato, tipico dei ceylon, il profumo intenso, i tannini sapidi e delicati, mai insistenti, la foglia elegantemente allungata...tutto queste caratteristiche hanno fatto del Nuwara Eliya, fin da subito, uno dei tè che preferisco.



Il pregiato, freschissimo Nuwara Eliya O.P., dal sapore schietto e vivace....


P.S. Con questa ricettina vorrei partecipare alla simpatica raccolta del blog "L'Agenda di Nico" !


domenica 27 dicembre 2009

Tè Gopaldhara in compagnia di Shakespeare.... marmellata di pere e spezie.




...Non è mai notte quando vedo il tuo volto; perciò ora a me non sembra che sia notte, nè che il bosco sia spopolato e solitario, perchè per me tu sei il mondo intero; chi potrà dunque dire che io sono sola se il mondo è qui a guardarmi?....

“Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare



Svegliarsi all'alba, quando ancora tutto è pace....

Rituale di gesti banali, ma preziosi....per riconoscersi ogni mattina, per dire al mondo...." Io sono, io vivo! "

Mi sorride sonnacchiosa la mia casa.

Mille piccoli oggetti, visetti conosciuti mi guardano con amore....



Stamani ho allietato la vista con l'oro e l'ambra di un Darjeeling Gopaldhara, regalo che mi sono fatta appena sveglia...



Ho tuffato l'olfatto assonnato nel suo bouquet sottile...Ho sognato un mazzolino dai toni delicati.... ma voltando lo sguardo dell'immaginazione ho visto sul tavolo anche un cesto di frutta succosa e matura.... piccole mele croccanti , pere dalla fondente polpa eburnea .... succosa uva moscatella...

Il Gopaldhara è stata una vera rivelazione: già aprendo la scatola di latta, le foglie, dalla colorazione non uniforme , simile a quella del manto di un bosco in autunno, rendono questo tè un vero spettacolo per gli occhi. E il profumo... arioso come i giardini da cui proviene, i più alti della regione del Darjeeling....

Ho abbinato una semplicissima fetta biscottata integrale, che però ho impreziosito con una composta dai profumi delicatamente speziati, quella alle pere... produzione Chez Moi!


Confettura di Pere e Spezie

500 g di pere decana o ruggine

250 g di zucchero ( se possibile misto tra semolato e Panela: quest'ultimo dona un accento sottile di bosco e di miele, oltre che un colore leggermente ambrato... )

mezza busta di Fruttapec 2:1 ( il contenuto di una busta è infatti dosato per un chilogrammo di frutta )

1 cucchiaio scarso di polvere di spezie: chiodi di garofano, cannella e cardamomo....potrete farla da voi, sbucciando il cardamomo, spezzettando la cannella e i chiodi, per polverizzare poi il tutto in un macinacaffè...Io uso spesso quella di LiberoMondo, profumatissima e....solidale!

Il trucco sta nel preparare la polpa....dovrete tritarla finissima, con l'aiuto di un coltello prima e di una mezzaluna poi ( meglio non frullarla affinchè la pectina possa agire nel migliore dei modi.... ) Il tutto dovrà essere fatto nella maniera più veloce possibile: la pera tende infatti a scurirsi velocemente: se ciò dovesse accadere, ovvierete facilmente con qualche goccia di limone o con una punta di acido ascorbico ( si compra in farmacia...) : si tratta della comune vitamina C, dal potere antiossidante ....

A dispetto dei metodi più tradizionali, mi capita spesso di utilizzare il Fruttapec 2:1 :quando voglio lasciare intatto il gusto ed il colore della frutta, e quando desidero una consistenza più fresca e un sapore meno stucchevole...Dico Fruttapec, giacchè si tratta di una marca conosciuta e facilmente reperibile a costi contenuti: ma in generale intendo pectina, quell'addensante naturale che a dispetto del nome industriale, il temibile E440, deriva semplicemente dalla frutta , in particolare da mele e agrumi , tanto che può essere fatto anche in casa ( e a questo proposito date un'occhiata a ricette come questa ) . Ce ne sono di diverse marche: nei negozi di alimentazione biologica trovo spesso quella della Vita Vegan, anch'essa ottima.

La pectina aiuta a velocizzare, ottimizzandolo, il processo di addensamento, di gelatinizzazione di dolci e marmellate: per alcune confetture, come per quella di prugne, che adoro, preferisco il metodo tradizionale, quello lento, con l'ampia pentola che borbotta sommessamente sul fornello....Ma per molte altre, in particolare ciliege e fragole ( frutta particolarmente delicata e ricca di acqua...) ma anche per questa, la confettura di pere, che non amo particolarmente dolce, la pectina 2:1 è un valido aiuto....

Torniamo al procedimento, semplicissimo: una volta preparata la frutta, ponetela in una pentola di acciaio inox dai bordi alti: mescolate lo zucchero alla pectina, ed aggiungete la polvere alla frutta, mescolando dolcemente a fuoco spento e lasciando passare qualche minuto. Poi portate ad ebollizione, schiumando se necessario: ad appena tre minuti dall'inizio dell'ebollizione ( eventulamente aggiungerete uno o due minuti in più, se " la prova goccia sul piattino" non vi convince ) la confettura è pronta....I barattoli in cui verrà invasata dovranno essere perfettamente sterilizzati: io uso i Bormioli, e li sterilizzo bagnandoli e passandoli per uno, due minuti nel microonde alla massima potenza ( attenti alle scottature! ): l'importante è munirsi di tappi sempre nuovi, che disinfetto con alcool buongusto a 95°, incolore e insapore, quello, insomma, che si usa per fare i liquori. Se, una volta chiusi i vasi, li capovolgerete, si formerà in breve il sottovuoto , ed il tappo verrà ulteriormente sterilizzato!

P.S. Un tocco specialissimo per la vostra confettura: potrete aggiungere, a fuoco spento, una spolverata leggera di noce moscata o di macis, ma anche una macinata ( o qualche grano ) di pepe nero freschissimo....niente di più prezioso!



mercoledì 23 dicembre 2009

Auguri!



Totti, Dacia e Tilly vi fanno gli auguri: che il nuovo anno vi porti tante buone scatolette, ed una bella ciotola piena piena di pollo lessato....che vi porti tante ossa da ciucciare, tanti giocattoli da mordicchiare e qualche bella pozza in cui infilarvi ( o qualunque cosa voi desideriate... )
Che sia un Natale senza collirio e senza punture, che il veterinario stia per sempre alla larga....sciò! e che la vita sia un cuscino morbido su cui fare tante nanne proverbiali!



martedì 22 dicembre 2009

Pasta Giovane Italia....rivisitata!


In anteprima, alcuni dei saporiti ingredienti...




Piano piano, abbiamo detto....un passo alla volta....
E ricomincio in punta di piedi, come promesso, con una ricetta timida e semplicissima....

E quale, se non una rivisitazione di una mia ricetta passata?

Mi sto riferendo a questa , che così spesso , in casa mia , fa spuntare il sorriso, anche dopo una giornata faticosa!



Pasta "Alla Giovane Italia"....rivisitata!

Ingredienti:

Tagliatelle verdi profumate al basilico
venti pomodorini ben sodi
una decina di foglie di basilico freschissimo
una manciata di pinoli
abbondante ricotta stagionata
qualche cucchiaio di olio EVO
uno spicchio d'aglio
mezzo dado vegetale
un cucchiaio di zucchero
sale all'occorrenza /pepe di macina q.b.

In breve , il gioco è fatto.

Le tagliatelle verdi agli spinaci, profumate al basilico, le potrete trovare, se avete fretta, a casa di un amico....




Altrimenti, se avete tempo e vi va di pasticciare, ma anche di inebriarvi di sentori freschi e mediterranei, potrete farvele per conto vostro, aggiungendo alle normali tagliatelle verdi, che io personalmente faccio secondo queste dosi ,qualche goccia di olio profumato al basilico...

Tostate una manciata di pinoli in un padellino, per esaltarne croccantezza ed aroma....
Grattugiate ben fine della ricotta stagionata ( se lo gradite, potrete mescolarla anche a poco parmigiano!... )

Tagliate a metà una ventina di pomodorini ben sodi, cospargeteli con un bel pizzico di sale fino e lasciateli per venti minuti circa in uno scolapasta, ad insaporirsi e a perdere l'eccesso di acqua e di acidi....

Mentre l'acqua bolle, scaldate appena qualche cucchiaio di olio EVO in una padella profonda, poi aggiungete i pomodorini , lo spicchio d'aglio schiacciato con l'apposito attrezzino ( il che lo renderà molto più digeribile, oltre a spremerne i preziosi oli essenziali ) , le foglie di basilico, abbiamo detto più o meno una decina, intere... il mezzo dado sbriciolato ed un generoso cucchiaio di zucchero.... fate saltare il tutto velocemente, aggiungete le tagliatelle cotte al dente, qualche cucchiaio di ricotta grattugiata ( ne metterete una ciotolina in tavola, affinchè ognuno si serva come vuole ), un'aggiustata di sale ed una generosa macinata di pepe.

Una pasta decisamente patriottica, nei colori e nei profumi....Buon appetito!



....Aaaaaah.....la marmorea ricotta....che bontà! Per me, un'autentica passione.....



giovedì 17 dicembre 2009

Grazie mille....



Basta la punta di un cucchiaino....

E lo zucchero caramellato, scudo croccante e brunito , cede subito, inaspettatamente, dolcemente: sotto, ecco la morbida Crème Brulée, un tesoro di panna e vaniglia....ve la ricordate? Sì, proprio quella di Amélie Poulain....

"Amélie coltiva un gusto particolare per i piccoli piaceri: tuffare la mano in un sacco di legumi; rompere la crosta della crème brulée con la punta del cucchiaino”

Una crosticina di zucchero...zucchero che si è incupito, reso burbero dall'incontro con la fiamma, al cui bacio violento ha dovuto cedere...
Sembra quasi difficile lacerare con un gesto così lieve, con l'arma delicata, impropria di un cucchiaino quella superficie lucida , scura , a tratti ruvida e granulosa...

Invece , ecco che subito la crosticina si infrange.... e ne scopri la dolcezza vitrea ma scioglievole... e porti alla luce quello che sta sotto, tutta la tenerezza di una crema morbidissima.

Oggi, dopo tanto tempo, ho cliccato su "Nuovo Post", ed è stato come affondare il cucchiaio nella Crème Brulée: pensavo avrei avuto difficoltà, che mi sarei bloccata, intimidita davanti alla pagina vuota...ma non mi ricordavo quanto fosse facile, quanto mi piacesse aprire lo scrigno del mio blog, girare la chiave del suo portone!

Purtroppo, poco o niente è cambiato, rispetto al post precedente: quindi bisogna che pian piano riprenda in mano le redini della mia vita, che mi riappropri delle mie passioni e delle mie attitudini, che mi faccia coraggio e che provi a convivere coi miei problemi....

Ricominciare a postare... sino ad ora ho sempre aspettato, procrastinato: perchè sto poco bene, perchè non ho idee, perchè non ho la verve necessaria... perchè ogni cosa a volte mi pare difficile, e perchè i miei problemi di salute talvolta mi assorbono e mi infastidiscono talmente tanto da togliermi ogni voglia di fare, ogni spunto, ogni fantasia....

Ma forse sta proprio qui la chiave: devo smettere di aspettare "il momento giusto", " la sera in cui sto meglio", "la giusta disposizione d'animo", o magari "la ricetta un po' diversa e particolare" che faccia scattare in me qualcosa, la voglia di scrivere.

Per cui eccomi qui, a chiacchierare del più e del meno, senza pretese di fare chissà quale post.

Devo ambientarmi di nuovo....che cosa avete fatto di bello? Che raccolte ci sono? Che novità mi raccontate?

Rientro in sordina, piano piano, sapendo di essere a casa di amici.

Vi ringrazio tutti.....Grazie dell'incoraggiamento, delle parole di conforto che, pubblicamente e privatamente, mi avete fatto giungere. Grazie a chi mi ha lasciato una frase amorevole, a chi, quotidianamente, mi ha fatto sentire il suo affetto , la sua voglia di starmi accanto e di farmi compagnia. Grazie della vostra discrezione, quella di chi sta vicino senza chiedere di più, senza curiosità morbose o inutili, ma con il desiderio genuino di far passare un messaggio di amicizia, di sostegno e di comprensione.

Vi abbraccio tutti con affetto.

La vostra Romina.


venerdì 21 agosto 2009

Ciao, sono sempre qui!



Sono passata dal mio blog soltanto per farvi un saluto, per abbracciarvi un attimo, tutti voi....Voi che vi siete preoccupati per me, che mi avete dimostrato la vostra simpatia contattandomi anche privatamente, lasciandomi messaggi ....voi che mi mancate, che vorrei tornare a leggere come prima, con cui vorrei scambiare le nostre chiacchiere di sempre, i consigli, le emozioni, i progetti...

Mi scuso mille e mille volte di essere sparita così, senza proferire parola, senza dare un accenno...Ma credetemi, i motivi per cui ho mollato tutto e staccato la spina per un po', e non soltanto con il blog, erano e sono più che validi...

Forse non lo sapete ma vengo da tre anni tremendi: non faccio quasi mai trasparire la mia tristezza, il mio sconforto, la mia stanchezza attraverso il blog, ma ho avuto tutta una serie di problemi di salute ( di cui vi prego, non mi va di parlare! ); problemi che di per sè non sono gravissimi ( sono legati alla tiroide, allo stomaco, a problemi muscolari....) ma che non sono riuscita a risolvere, e che alla lunga, tutti insieme, mi hanno portato davvero all' esasperazione, avvelenandomi così tanto l'esistenza quotidiana che, nella fatica di portare avanti anche la mia vita reale, ho dovuto mollare per forza di cose quella virtuale, e non soltanto quella....

Non mi andava di essere bugiarda, di far finta di niente...Di approfittare del fatto che non mi conoscete di persona per augurarvi tutta allegra " Buone vacanze, ci risentiamo a settembre", anche perchè non sapevo a settembre come sarei stata...e nemmeno mi andava di spiegare i miei problemi, anche perchè la faccenda è così intricata e lunga, che mi sarebbe passata la voglia di raccontare al primo rigo....Ho preferito tacere: anche perchè, sinceramente, ogni giorno che passava mi convincevo del fatto che il giorno dopo sarei tornata a scrivere qualcosa, a commentare le vostre ricette: ma i giorni sono passati, uno dopo l'altro....

Spero di ritornare a postare il più presto possibile, anche per togliere la testa dai miei problemi: con l'arrivo del settembre ricominciano per me i controlli, le visite che non ho nessunissima voglia di fare ( visti anche i risultati.... ): una , dico una delle cose migliori che mi si prospettano è un'operazione allo stomaco, questo solo per farvi capire....

Vi abbraccio e vi prometto che quando me la sentirò, dopo questo periodo sabbatico che mi sono presa giocoforza, tornerò a frequentare i vostri bei blog, a leggere di voi, a regalarvi anche io qualcuno dei miei intrugli e dei miei pasticci!

Grazie per l'amicizia che mi avete dimostrato! Un bacione a tutti :-)



martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero....



Ciao a tutti! Come avrete notato in questo periodo la mia presenza sulla rete è scarsa o nulla: non posso commentare le vostre bellissime ricette come vorrei, o anche postare come vorrei, dato che manca tutto: il tempo, le idee, la voglia!
Il caldo impera, ed anche soltanto la prospettiva di accendere il forno mi fa star male, tanto che praticamente mi sto nutrendo di insalate e piatti semplicissimi, e non credo che a nessuno interessi la ricetta della pasta al pomodoro, o della caprese!
Anche se all'ora del tè contunuo a non rinunciare con impressionante perseveranza, in casa mia stanno andando alla grande i biscotti al burro comperati....sì, comperati...che ci posso fare? Perdonatemi, ma con trenta gradi in casa mi è presa così!
Oltretutto ho avuto un bel da fare a casa, con i lavoretti in vista dell'autunno, e con Dacia ,Totti e Tilly alle prese con una ricaduta madornale in questa maledetta influenza che imperversa qui dalle mie parti ,e che sembra non volerci mollare proprio più....
Quindi vi abbraccio tutti, e vi prometto che tra qualche tempo mi darò una smossa, parteciperò a tutti i contest, posterò ricette esclusivissime e verrò a trovarvi tutti quanti!

Ho scritto queste poche righe soltanto per salutarvi, e per informarvi su che fine avessi fatto...ma ora corro ad imbavagliarmi subitissimo, perchè voglio aderire anche io allo sciopero dei bloggers contro una legge che vuole toglierci la libertà e il piacere di coltivare questi nostri spazi personali: spazi in cui riversiamo tutti noi stessi, le nostre aspirazioni, i sogni, le esperienze vissute e le briciole della nostra quotidianità, dolci o salate che siano....
Un bacio! :-)


lunedì 6 luglio 2009

Muscovado Cake....



Ho trovato questa golosissima ricetta nel blog della nostra amica veneziana Elisabetta, PaneMiele, esattamente in questo post....

Amo tenere in casa diversi tipi di zucchero, per avere una certa scelta quando si tratta di dolcificare una bevanda, ma anche quando faccio una torta o dei biscotti....Non è soltanto il sapore , a cambiare, ma anche il colore, la consistenza....Una ricotta fresca che, seppur con uno spruzzo generoso di Vin Santo, un normale zucchero raffinato renderebbe banale, diventa un dolce prezioso, profumato di liquirizia e cuoio , se baciato dalla bruna bontà dello zucchero Muscovado.

Il Mascobado ( o Mascobado che dir si voglia ) è uno zucchero di canna, integrale e benefico....Le canne vengono semplicemente spremute, e l'acqua contenuta nel succo evapora grazie al fuoco che, spesso e volentieri, viene fatto con i residui stessi delle piante stesse....
Tutto avviene in maniera dolce, lenta, naturale...i principi nutritivi restano intatti : i sali minerali ( come il prezioso ferro ), gran parte delle vitamine, e la melassa, che gli conferisce quello splendido color tabacco e quell'aspetto tipico, tutt'altro che cristallino e regolare.

Ben diverso si presenta lo zucchero industriale, raffinato, povero di ogni benefico microelemento, e contenente solo saccarosio...

Io utilizzo di solito quello del Commercio Equo e Solidale, estratto e lavorato da Pitafa e Kamada, due gruppi di produttori che si sono organizzati nell'isola di Panay, nelle Filippine: qui la parola Mascobado è sinonimo di zucchero: è un prodotto talmente diffuso da trovarlo quasi in ogni piatto, nell'Halo Halo, il dolce più diffuso, a base di riso insaporito da frutta, latte e caramelle, così come nella pasta al pomodoro ( del resto è risaputo che un pizzico di zucchero rende rotondo e irresistibile il gusto del sugo...).
Lo trovo ottimo, ed il prezzo è più che ragionevole: inoltre, acquistare un prodotto etico , oltre che naturale, è davvero un piacere,e non soltanto per il palato.

Muscovado Cake

Procuratevi uno stampo per cake, meglio se di 20 cm: io ho usato quello in silicone che è risultato perfettamente antiaderente, ma che, vista la flessibilità ,si è piegato ai lati al gonfiarsi del dolce.....questo ha fatto sì che la torta riuscisse di una forma un po' strana, a dire il vero....Perfetti anche gli stampi classici, ben imburrati ed infarinati, o anche rivestiti di carta forno.

230 g di farina 00
130 g di burro fuso
130 g di zucchero muscovado
3 uova
la buccia grattugiata di un'arancia ( io ho usato una fialetta di aroma, perchè purtroppo non avevo il frutto fresco! )
1/2 bustina di lievito per dolci

Accendete il forno a 180° ( un po' meno se usate quello ventilato ).
Il trucco è sbattere bene, a velocità sostenuta e con le fruste elettriche, le uova con lo zucchero, fino a quando non otterrete una bella spuma chiara e gonfia, "a bolle," secondo la definizione di Elisabetta.
Unirete quindi il resto degli ingredienti, dopo aver setacciato la farina col lievito, ed infornerete in forno ben caldo per una cinquantina di minuti.
Toglierete la torta dallo stampo soltanto quando sarà tiepida.

Splendido nel caffellatte del mattino, cui dona un profumo tutto particolare....





giovedì 25 giugno 2009

Gelato alla banana...




Cosa succede se, alzando il tovagliolo a quadri che copre il cestino della frutta, scopri tre banane ormai troppo mature, che ti guardano con rancore, che ti dicono :" Ma non impari mai? Ma che ci compri a fare, a noi banane, in confezioni da dieci, se poi, dopo un frullato ed una macedonia, ci abbandoni così?"
Questo almeno è quanto ho letto io, in preda ai sensi di colpa per non saper calcolare quasi mai la quantità di frutta da comprare, su quei visetti lunghi lunghi, punteggiati di marrone....

Ma non mi piace veder soffrire nessuno, mi conoscete, che siano uomini ,o animali ,o piante, o povere banane abbandonate....
Quindi , commossa, ho spremuto le meningi : non troppo, a dir la verità....male male ne avrei fatto una maschera di bellezza a buon mercato!
Ma i desideri della gola hanno avuto la meglio su quelli del viso: macchè maschera e maschera! Facciamoci un bel gelato...e la bellezza verrà da sè!

Mi scuso per le foto, che non sono proprio come avrei voluto....ma qui in casa mia sta succedendo il finimondo, in questi giorni!....e con Dacia in preda ad una crisi di diarrea che sto curando, come sapete, da più di una settimana ( ormai vi faccio il bollettino di tutti i suoi malanni! ), con Totti in piena crisi d'identità ( ha realizzato per la prima volta di non essere l'unico cane sulla faccia della terra ! ) e Tilly che ha perso il suo giocattolo adorato, il topino Caccamo (...che c'entri qualcosa con la diarrea di Dacia? ;-P) , mi capite :mettere in posa il gelato era l'ultima delle mie preoccupazioni, e ho preferito papparmelo in santa pace, in uno dei rari momenti di bonaccia....

GELATO ALLA BANANA (ricetta tratta dal libretto di istruzioni della gelatiera Gelatissima Krups)

500 ml di latte
4 tuorli d'uovo
1 cucchiaio ( 8 granmmi ) di farina di granturco
100 g di zucchero
tre banane maturissime


Portate ad ebollizione il latte: sbattete i tuorli, lo zucchero e la farina in una ciotola , con la frusta, fino a quando non avrete un composto bianco. Unite a questo il latte caldo a filo, mescolando bene...Rimettete tutto sul fuoco e portate quasi ad ebollizione, senza lasciar bollire, però.
A questo punto sbucciate le banane e frullatele in purea: come sapete le banane tendono a scurirsi molto velocemente: e questo non è molto simpatico, sia per l'estetica del gelato che per la bontà e la qualità ( è sintomo di una ossidazione! ). Quindi per non farle annerire o metterete qualche goccia di succo di limone o, come faccio io, unirete la punta di un cucchiaino di acido ascorbico: è Vitamina C, si compra in farmacia ad un prezzo irrisorio, fa benissimo ed è un antiossidante favoloso anche, ad esempio, per il pesto alla genovese, quando lo si debba preparare, ma non lo si possa consumare subito. E' anche un ottimo additivo per il pane fatto in casa, e anche per i dolci ( tutto cum grano salis, chiaramente...) perchè li lascia più morbidi più a lungo!

Lasciate raffreddare fuori dal frigo, e poi mettete in frigo: utilizzate poi la vostra gelatiera a seconda delle istruzioni del costruttore.