martedì 29 dicembre 2009

Tè Nuwara e ...COCCO-le!




Sì sì, proprio nel senso di ....cocco! Questi dolcetti teneri e piccolissimi , che spariscono nel palmo di una mano , ma che hanno il potere di trascinare in un sol morso verso paradisi tropicali, mi sono stati insegnati dalla simpatica Silvia dell'agriturismo Pianizzoli, in cui ho trascorso il Natale...

Le ho ribattezzate Coccole, ed ho trascritto nel mio librone verde la semplicissima ricetta di appena tre righe a caratteri cubitali, tanto l'ho trovata facile, immediata... geniale!

Comunque, se mi conoscete anche solo un pochino, saprete già che non potevo resistere a progettare qualche tocco personale, seppur minimo....

E che non avrei indugiato nell' accostare a queste bontà mignon un tè speciale: un tè aromatizzato al cocco... dal cuore morbido, caldo ed assolato come una spiaggia esotica .... ma che ci sfiorasse anche con la carezza esperidata dell'inverno e del Natale, con un effetto assai particolare....

Preparazione del TE' AL COCCO E AGLI AGRUMI ( ricetta tratta da " Il Grande Libro del Tè", ed De Agostini )

1 litro di acqua ( meglio se filtrata o oligominerale )
6 cucchiaini di tè OP ( Orange Pekoe - vedi nota*)
3 cucchiaini di cocco secco a fettine, o qualche fettina sottile di cocco fresco, a piacere
1 arancia bio tagliata a fettine
1 limone bio tagliato a fettine
zucchero

Riscaldate bene una grande teiera, e intanto mettete a bollire l'acqua. Quando l'acqua bollirà, spegnetela ed aspettate qualche secondo: non è bene utilizzare l'acqua troppo "vecchia", dice il Maestro del tè Lu Yu nel suo Canone, così come, del resto, acqua troppo fredda, l'acqua "bambina"...la temperatura perfetta per i neri è leggermente inferiore ai 100 gradi! ...
Utilizzate questo brevissimo lasso di tempo per mettere sul fondo della teiera le fettine di agrumi e di cocco.
Nel caso utilizziate, come ho fatto io, il cocco secco in polvere ( nella foto non si vede, è rimasto sotto gli agrumi... ), abbiate cura di filtrare il tutto!
Servite dopo quattro, cinque minuti, accompagnando con zucchero, che ognuno metterà a piacere.
Io metto in tavola sempre diversi tipi di dolcificante: Panela, Mascobado, miele, zollette di zucchero raffinato, Rapadura...per questo tè credo che sia perfetto, oltre al semplice semolato, lo zucchero candito: renderà "liscio" il vostro tè, domàndone i tannini e donandogli una dolcezza vellutata e discreta, oltre che una limpidezza cristallina....


rotondità.....


...." Nel limone divisero
i coltelli
una piccola
cattedrale,
l'abside nascosta
aprì alla luce le acide vetrate
e in gocce
scivolarono i topazi,
gli altari,
la fresca architettura..." ( P.Neruda )


MINI-COCCOLE

Niente di più semplice... Il segreto sta soltanto nei tempi di cottura, che devono essere brevissimi, e nella temperatura del forno, abbastanza bassa da cuocere ed asciugare i dolcetti senza brunirli....dovranno rimanere teneri, quasi "fondenti"!

per ogni uovo intero
100 g di farina di cocco
100 g di zucchero semolato ( ma anche un po' di meno.... )

Per le dosi vi regolerete in base agli invitati o alla...gola! Comunque ricordate che questi dolcetti si conservano benissimo anche in frigo, chiusi in un contenitore ermetico, per quindici giorni almeno...basta toglierli da freddo prima di consumarli...Hop-là!

Montate bene con una frusta zucchero ed uova....quindi, dopo che il composto sarà spumoso, unite poco a poco la farina di cocco: è probabile che il composto si assodi molto...se le fruste cominciassero a lavorare male, passate al cucchiaio di legno.
Riscaldate il forno a 160 gradi ( ma anche a 150°, se si tratta di un forno ventilato o di un forno particolarmente ...veemente! )
Mettere con l'aiuto di un cucchiaino l'impasto nei pirottini di carta forno, ed infornare sulla placca per 10/15 minuti ( anche qui, basta dare un'occhiata...non devono scurirsi! )




...Ma...dov'è il tocco personale? direte voi...
Ve lo dico ora, shhhh! avvicinate l' orecchio....

Ho messo nell'impasto anche una puntina di semi di vaniglia, per accentuare le note calde ed i profumi dell'impasto, per abbellire coi semini neri l'impasto chiarissimo, e per eliminare qualsiasi traccia di "uovo" potesse rovinare questa delicata preparazione...

Poi, per dare un tocco magico, potrei suggerire di aggiungere una piccolissima "zeste" candita su ogni dolcetto, anche per riprendere gli aromi del tè...oppure...fatemi pensare... anche una goccia di cioccolato, magari di cioccolato bianco! una soltanto, dolce corona di quelle testoline bionde!

* Importante! Con Orange Pekoe non si intende un tè aromatizzato all'arancia, bensì un semplice tè nero in foglia intera, anzi, in particolare, un tè che sia il risultato della raccolta delle ultime due foglie e del germoglio-tip centrale....in pratica, quindi, si tratta un tè nero in foglia di buona qualità! La denominazione deriva probabilmente dal nome dei reali olandesi, destinatari di questo pregiato raccolto.
Io ho utilizzato un Nuwara Elyia ( pronuncia Nurèlia ), un tè che adoro: si tratta di un tè di altura, prodotto in Sri Lanka ( Ceylon ), che cresce a più di 9000 metri di altezza sul livello del mare,"al di là delle nuvole ".... : ed è proprio questo il significato del suo nome! Il liquore splendidamente aranciato, tipico dei ceylon, il profumo intenso, i tannini sapidi e delicati, mai insistenti, la foglia elegantemente allungata...tutto queste caratteristiche hanno fatto del Nuwara Eliya, fin da subito, uno dei tè che preferisco.



Il pregiato, freschissimo Nuwara Eliya O.P., dal sapore schietto e vivace....


P.S. Con questa ricettina vorrei partecipare alla simpatica raccolta del blog "L'Agenda di Nico" !


domenica 27 dicembre 2009

Tè Gopaldhara in compagnia di Shakespeare.... marmellata di pere e spezie.




...Non è mai notte quando vedo il tuo volto; perciò ora a me non sembra che sia notte, nè che il bosco sia spopolato e solitario, perchè per me tu sei il mondo intero; chi potrà dunque dire che io sono sola se il mondo è qui a guardarmi?....

“Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare



Svegliarsi all'alba, quando ancora tutto è pace....

Rituale di gesti banali, ma preziosi....per riconoscersi ogni mattina, per dire al mondo...." Io sono, io vivo! "

Mi sorride sonnacchiosa la mia casa.

Mille piccoli oggetti, visetti conosciuti mi guardano con amore....



Stamani ho allietato la vista con l'oro e l'ambra di un Darjeeling Gopaldhara, regalo che mi sono fatta appena sveglia...



Ho tuffato l'olfatto assonnato nel suo bouquet sottile...Ho sognato un mazzolino dai toni delicati.... ma voltando lo sguardo dell'immaginazione ho visto sul tavolo anche un cesto di frutta succosa e matura.... piccole mele croccanti , pere dalla fondente polpa eburnea .... succosa uva moscatella...

Il Gopaldhara è stata una vera rivelazione: già aprendo la scatola di latta, le foglie, dalla colorazione non uniforme , simile a quella del manto di un bosco in autunno, rendono questo tè un vero spettacolo per gli occhi. E il profumo... arioso come i giardini da cui proviene, i più alti della regione del Darjeeling....

Ho abbinato una semplicissima fetta biscottata integrale, che però ho impreziosito con una composta dai profumi delicatamente speziati, quella alle pere... produzione Chez Moi!


Confettura di Pere e Spezie

500 g di pere decana o ruggine

250 g di zucchero ( se possibile misto tra semolato e Panela: quest'ultimo dona un accento sottile di bosco e di miele, oltre che un colore leggermente ambrato... )

mezza busta di Fruttapec 2:1 ( il contenuto di una busta è infatti dosato per un chilogrammo di frutta )

1 cucchiaio scarso di polvere di spezie: chiodi di garofano, cannella e cardamomo....potrete farla da voi, sbucciando il cardamomo, spezzettando la cannella e i chiodi, per polverizzare poi il tutto in un macinacaffè...Io uso spesso quella di LiberoMondo, profumatissima e....solidale!

Il trucco sta nel preparare la polpa....dovrete tritarla finissima, con l'aiuto di un coltello prima e di una mezzaluna poi ( meglio non frullarla affinchè la pectina possa agire nel migliore dei modi.... ) Il tutto dovrà essere fatto nella maniera più veloce possibile: la pera tende infatti a scurirsi velocemente: se ciò dovesse accadere, ovvierete facilmente con qualche goccia di limone o con una punta di acido ascorbico ( si compra in farmacia...) : si tratta della comune vitamina C, dal potere antiossidante ....

A dispetto dei metodi più tradizionali, mi capita spesso di utilizzare il Fruttapec 2:1 :quando voglio lasciare intatto il gusto ed il colore della frutta, e quando desidero una consistenza più fresca e un sapore meno stucchevole...Dico Fruttapec, giacchè si tratta di una marca conosciuta e facilmente reperibile a costi contenuti: ma in generale intendo pectina, quell'addensante naturale che a dispetto del nome industriale, il temibile E440, deriva semplicemente dalla frutta , in particolare da mele e agrumi , tanto che può essere fatto anche in casa ( e a questo proposito date un'occhiata a ricette come questa ) . Ce ne sono di diverse marche: nei negozi di alimentazione biologica trovo spesso quella della Vita Vegan, anch'essa ottima.

La pectina aiuta a velocizzare, ottimizzandolo, il processo di addensamento, di gelatinizzazione di dolci e marmellate: per alcune confetture, come per quella di prugne, che adoro, preferisco il metodo tradizionale, quello lento, con l'ampia pentola che borbotta sommessamente sul fornello....Ma per molte altre, in particolare ciliege e fragole ( frutta particolarmente delicata e ricca di acqua...) ma anche per questa, la confettura di pere, che non amo particolarmente dolce, la pectina 2:1 è un valido aiuto....

Torniamo al procedimento, semplicissimo: una volta preparata la frutta, ponetela in una pentola di acciaio inox dai bordi alti: mescolate lo zucchero alla pectina, ed aggiungete la polvere alla frutta, mescolando dolcemente a fuoco spento e lasciando passare qualche minuto. Poi portate ad ebollizione, schiumando se necessario: ad appena tre minuti dall'inizio dell'ebollizione ( eventulamente aggiungerete uno o due minuti in più, se " la prova goccia sul piattino" non vi convince ) la confettura è pronta....I barattoli in cui verrà invasata dovranno essere perfettamente sterilizzati: io uso i Bormioli, e li sterilizzo bagnandoli e passandoli per uno, due minuti nel microonde alla massima potenza ( attenti alle scottature! ): l'importante è munirsi di tappi sempre nuovi, che disinfetto con alcool buongusto a 95°, incolore e insapore, quello, insomma, che si usa per fare i liquori. Se, una volta chiusi i vasi, li capovolgerete, si formerà in breve il sottovuoto , ed il tappo verrà ulteriormente sterilizzato!

P.S. Un tocco specialissimo per la vostra confettura: potrete aggiungere, a fuoco spento, una spolverata leggera di noce moscata o di macis, ma anche una macinata ( o qualche grano ) di pepe nero freschissimo....niente di più prezioso!



mercoledì 23 dicembre 2009

Auguri!



Totti, Dacia e Tilly vi fanno gli auguri: che il nuovo anno vi porti tante buone scatolette, ed una bella ciotola piena piena di pollo lessato....che vi porti tante ossa da ciucciare, tanti giocattoli da mordicchiare e qualche bella pozza in cui infilarvi ( o qualunque cosa voi desideriate... )
Che sia un Natale senza collirio e senza punture, che il veterinario stia per sempre alla larga....sciò! e che la vita sia un cuscino morbido su cui fare tante nanne proverbiali!



martedì 22 dicembre 2009

Pasta Giovane Italia....rivisitata!


In anteprima, alcuni dei saporiti ingredienti...




Piano piano, abbiamo detto....un passo alla volta....
E ricomincio in punta di piedi, come promesso, con una ricetta timida e semplicissima....

E quale, se non una rivisitazione di una mia ricetta passata?

Mi sto riferendo a questa , che così spesso , in casa mia , fa spuntare il sorriso, anche dopo una giornata faticosa!



Pasta "Alla Giovane Italia"....rivisitata!

Ingredienti:

Tagliatelle verdi profumate al basilico
venti pomodorini ben sodi
una decina di foglie di basilico freschissimo
una manciata di pinoli
abbondante ricotta stagionata
qualche cucchiaio di olio EVO
uno spicchio d'aglio
mezzo dado vegetale
un cucchiaio di zucchero
sale all'occorrenza /pepe di macina q.b.

In breve , il gioco è fatto.

Le tagliatelle verdi agli spinaci, profumate al basilico, le potrete trovare, se avete fretta, a casa di un amico....




Altrimenti, se avete tempo e vi va di pasticciare, ma anche di inebriarvi di sentori freschi e mediterranei, potrete farvele per conto vostro, aggiungendo alle normali tagliatelle verdi, che io personalmente faccio secondo queste dosi ,qualche goccia di olio profumato al basilico...

Tostate una manciata di pinoli in un padellino, per esaltarne croccantezza ed aroma....
Grattugiate ben fine della ricotta stagionata ( se lo gradite, potrete mescolarla anche a poco parmigiano!... )

Tagliate a metà una ventina di pomodorini ben sodi, cospargeteli con un bel pizzico di sale fino e lasciateli per venti minuti circa in uno scolapasta, ad insaporirsi e a perdere l'eccesso di acqua e di acidi....

Mentre l'acqua bolle, scaldate appena qualche cucchiaio di olio EVO in una padella profonda, poi aggiungete i pomodorini , lo spicchio d'aglio schiacciato con l'apposito attrezzino ( il che lo renderà molto più digeribile, oltre a spremerne i preziosi oli essenziali ) , le foglie di basilico, abbiamo detto più o meno una decina, intere... il mezzo dado sbriciolato ed un generoso cucchiaio di zucchero.... fate saltare il tutto velocemente, aggiungete le tagliatelle cotte al dente, qualche cucchiaio di ricotta grattugiata ( ne metterete una ciotolina in tavola, affinchè ognuno si serva come vuole ), un'aggiustata di sale ed una generosa macinata di pepe.

Una pasta decisamente patriottica, nei colori e nei profumi....Buon appetito!



....Aaaaaah.....la marmorea ricotta....che bontà! Per me, un'autentica passione.....



giovedì 17 dicembre 2009

Grazie mille....



Basta la punta di un cucchiaino....

E lo zucchero caramellato, scudo croccante e brunito , cede subito, inaspettatamente, dolcemente: sotto, ecco la morbida Crème Brulée, un tesoro di panna e vaniglia....ve la ricordate? Sì, proprio quella di Amélie Poulain....

"Amélie coltiva un gusto particolare per i piccoli piaceri: tuffare la mano in un sacco di legumi; rompere la crosta della crème brulée con la punta del cucchiaino”

Una crosticina di zucchero...zucchero che si è incupito, reso burbero dall'incontro con la fiamma, al cui bacio violento ha dovuto cedere...
Sembra quasi difficile lacerare con un gesto così lieve, con l'arma delicata, impropria di un cucchiaino quella superficie lucida , scura , a tratti ruvida e granulosa...

Invece , ecco che subito la crosticina si infrange.... e ne scopri la dolcezza vitrea ma scioglievole... e porti alla luce quello che sta sotto, tutta la tenerezza di una crema morbidissima.

Oggi, dopo tanto tempo, ho cliccato su "Nuovo Post", ed è stato come affondare il cucchiaio nella Crème Brulée: pensavo avrei avuto difficoltà, che mi sarei bloccata, intimidita davanti alla pagina vuota...ma non mi ricordavo quanto fosse facile, quanto mi piacesse aprire lo scrigno del mio blog, girare la chiave del suo portone!

Purtroppo, poco o niente è cambiato, rispetto al post precedente: quindi bisogna che pian piano riprenda in mano le redini della mia vita, che mi riappropri delle mie passioni e delle mie attitudini, che mi faccia coraggio e che provi a convivere coi miei problemi....

Ricominciare a postare... sino ad ora ho sempre aspettato, procrastinato: perchè sto poco bene, perchè non ho idee, perchè non ho la verve necessaria... perchè ogni cosa a volte mi pare difficile, e perchè i miei problemi di salute talvolta mi assorbono e mi infastidiscono talmente tanto da togliermi ogni voglia di fare, ogni spunto, ogni fantasia....

Ma forse sta proprio qui la chiave: devo smettere di aspettare "il momento giusto", " la sera in cui sto meglio", "la giusta disposizione d'animo", o magari "la ricetta un po' diversa e particolare" che faccia scattare in me qualcosa, la voglia di scrivere.

Per cui eccomi qui, a chiacchierare del più e del meno, senza pretese di fare chissà quale post.

Devo ambientarmi di nuovo....che cosa avete fatto di bello? Che raccolte ci sono? Che novità mi raccontate?

Rientro in sordina, piano piano, sapendo di essere a casa di amici.

Vi ringrazio tutti.....Grazie dell'incoraggiamento, delle parole di conforto che, pubblicamente e privatamente, mi avete fatto giungere. Grazie a chi mi ha lasciato una frase amorevole, a chi, quotidianamente, mi ha fatto sentire il suo affetto , la sua voglia di starmi accanto e di farmi compagnia. Grazie della vostra discrezione, quella di chi sta vicino senza chiedere di più, senza curiosità morbose o inutili, ma con il desiderio genuino di far passare un messaggio di amicizia, di sostegno e di comprensione.

Vi abbraccio tutti con affetto.

La vostra Romina.