

Quando ero piccolina, e mi portavano in campagna, praticamente facevo la valigia....la bambola coi suoi vestitini...quaderni e matite...i miei libri preferiti...i ciottolini.
Ora che ho trentasette anni, più o meno è la stessa storia...:-P
A volte andiamo alla casetta in collina dai suoceri...o magari, nel pomeriggio ,vado a trovare la mia mamma, che ha un pezzettino di terra a due minuti di macchina da casa mia....
Ecco che già pregusto l'immenso piacere di sorseggiare un tè sotto Nonna-Pomo ( così ho chiamato un immenso esemplare di Dyospiros, che troneggia in mezzo al prato alla terra dei miei, e che ogni tanto mi bombarda coi suoi buffi frutticini verdi, duri da morire...), o di smangiucchiare qualche cosa di buono sulla sdraio, guardando crescere gli olivi ( quest'anno abbiamo avuto ben ... cinque litri di olio! ).
Come potrei non officiare il mio rituale preferito, il tè delle cinque, in mezzo a quel verde? So che mi capite, ormai...
Però ,c'è un però: devo portarmi tutto perchè ,nonostante i mie sforzi nel convertire al tè delle cinque tutta la famiglia, non ho ancora raggiunto risultati apprezzabili, se non con mio marito: non troverei mai neanche una misera bustina, nella credenza di campagna , e neanche ce la lascerei, visto che non andiamo tutti i giorni., e l'umidità certo non le gioverebbe....
Che faccio, allora? Mi ostino a portarmi dietro tutto il mio piccolo universo del Five O'Clock, e ovunque io vada mi segue il mio lillipuziano , fedelissimo esercito composto di: tazzina da battaglia, teierina da battaglia, colino di bambù, tovaglietta ricamata, cucchiano a modo, scatolina con le foglie che , quel giorno, più mi ispirano e l'immancabile dolcino, di solito...monoporzione!
Perchè, direte voi, non portare, anzichè tanti piccoli dolci, un bel "dolcione" da condividere con gli altri? Se vedeste come mio suocero taglia le torte, capireste da voi....E poi, specialmente in occasione di solenni scorpacciate di prosciutto, formaggio e baccelli, capita che ci sia chi il dolce proprio non lo vuole....portando dei dolcetti monoporzione, quindi, si evita di riportare a casa torte smangiucchiate e crostate sbocconcellate...
E sono i muffins che si sono rivelati, spesso e volentieri, un'ottima soluzione!
Sono d'accordissimo con la mia cara
Onde: mamma mia, quanto mi ero riconosciuta in
questo post! Quante volte anche i miei muffins, dopo essersi vigorosamente e trionfalmente gonfiati, si erano poi miseramente "seduti", come dice lei! Ora ho capito che il trucco è mescolare poco l'impasto, e metterli, se non a forno freddo, almeno a temperatura di cottura non perfettamente raggiunta: in questo modo si gonfieranno con maggior lentezza , dolcemente: e soprattutto con maggior determinazione rimarranno, anche a raffreddamento avvenuto, morbidi e pasciuti, senza tristi afflosciamenti e "svenimenti" improvvisi....Grazie, Ondina, per il tuo consiglio prezioso!
Muffins all'ananas ( ricetta tratta da Colazione Americana: Muffins, donuts, pancakes & Co. della collana Il Ricettario di Casa )Dosi per 10 muffins circa:
250 g di farina oo
90 g di zucchero
2 uova
3 cucchiai di burro fuso
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
350 g di ananas sciroppato in scatola
sale
Accendete il forno a 180°, e ungete, infarinandoli poi, degli stampini per muffins ( vanno benissimo anche quelli in silicone, che permettono di saltare a piè pari questa operazione...). Sgocciolate l'ananas, tenendo da parte il succo, e tagliatelo a dadolini piccoli. Mescolate a perte la farina setacciata col lievito, lo zucchero ed un pizzico di sale. In un'altra ciotola ancora sbattete velocemente le uova, unite a filo, mescolando, il burro fuso leggermente intiepidito e lo sciroppo: poi mettete anche i tocchetti di ananas. Unite quindi tutti gli ingredienti e mescolate molto rapidamente, senza insistere troppo.
Aiutandovi con un cucchiaio riempite gli stampini fino a tre quarti della loro capacità, e cuocete i votri muffins per 20/25 minuti. Lasciateli qualche minuto nei loro stampi, poi sformateli e fateli raffreddare su una gratella. Servite freddi o appena tiepidi.
Sono ottimi anche dopo giorni: basterà ripassarli velocemente nel forno tiepido! Squisiti con il latte freddo, troveranno il loro degnissimo compagno in un Darjeeling leggero, a cui donerete una preziosa sfumatura speziata se nella teiera, assieme alle foglie, aggiungerete un chiodo di garofano, per poi filtrare il tutto!
Alla prossima con dei muffins salati!

