mercoledì 12 novembre 2008

Carpaccio di salmone con Vodka



Devo dire che, ultimamente, in casa mia tira aria di Russia. Non so perchè: sarà l'inverno, che sento avvicinarsi con passo felpato; sarà il crescente interesse per i Samovar, oggetto totemico legato al rito del tè che mi piacerebbe tanto ricevere per Natale ( e chi vuole intendere, intenda...); saranno i libri di Dostojevski che ho riscoperto su uno scaffale della mia biblioteca, e che forse rileggerò, oggi che posso apprezzarli senza considerarli un'imposizione dei professori...l'interesse per la Russia si fa intenso, anche perchè forse mio marito dovrà andarci per lavoro, ed io devo essere ben preparata sul regalo che gli chiederò...ih ih! Comunque sia, in un libro di carpacci, da cui ho intenzione di trarre diversi spunti, ho trovato una pagina dedicata al "Carpaccio alla russa". Ora, io non so quanto di vero e quanto di folkloristico vi sia in questa ricetta: fatto sta che mi è piaciuta molto: la nota asciutta e leggermente amara della Vodka "pulisce" il gusto del salmone: il pane di segale, con la sua ruvidità, accompagna a meraviglia la morbidezza umida del pesce: la freschezza del candido yogurth, simile a neve della Siberia ( tanto per essere in tono! ) esalta tutte le componenti di questo piatto semplicissimo, ma che vi farà guadagnare qualche ammiratore in più....Se volete provarlo, badate di procuravi:

una confezione di salmone affumicato di buona qualità
(non do dosi precise, perchè gli ingredienti
possono variare in quantità ed in propor-
zione a seconda dei vostri gusti e del
numero dei commensali )

un limone
vodka
olio EVO
aneto
erba cipollina
yogurth greco naturale
pane di segale
sale, pepe

Fate una vinaigrette con approssimativamente il succo di un limone, un bicchierino di vodka, pari quantità di olio evo,sale. Mettete a marinare il salmone in una pirofila o nei singoli piatti, regolandovi con la quantità di vinaigrette da usare . Spolverate abbondantemente di pepe di macina , di aneto e di erba cipollina, e lasciate macerare in frigo, coperto da pellicola, per un'oretta circa.
Intanto preparate una ciotola dove metterete lo yogurth greco, o un qualsiasi yogurth colato: nel senso che io ho usato il mio kefir, messo a sgocciolare dalla parte acquosa per alcune ore in un tovagliolo appeso al rubinetto della cucina ( prodigi della tecnologia...) : e devo dire che si è rivelato molto adatto.
Servite quindi col pane di segale.

Sempre a proposito di Russia, avevo una forte curiosità su quello che fosse il tè preso "alla russa": molto dolce, accompagnato da frutta candita. Addirittura era usanza, e credo lo sia ancora, nelle campagne sorbire il tè attraverso una zolletta di zucchero tenuta tra i denti: che bello, spaziare attraverso le varie abitudini ed usanze che accompagnano l'atto di bere il tè! Non avevo il Samovar, per poter fare il tè concentratissimo a cui poter aggiungere acqua calda: ma mi sono venute a mente le tazze che ha portato mio suocero da Mosca, una ventina di anni fa. Le ho tirate fuori, ho messo in tavola zucchero di canna in zollette, fettine di limone e di arancia, canditi e il Tè di Damman Frères ( sono tutti numerati: questo è il numero 1 ) che mio marito mi ha portato da uno dei suoi viaggi , comprandolo all'ultimo momento all'aereoporto di Bruxelles , ma senza essere cosciente che mi avrebbe fatto un regalo così gradito e desiderato! Si tratta del Goût Russe Douchka ,la famosa miscela creata da Jean Jumeau -Lafond negli anni cinquanta del secolo scorso per i Damman di Parigi, che hanno trattato tè in Francia da tempi immemorabili: i primi documenti che parlano di un certo Sieur Daman risalgono ai tempi di Luigi XIV!
Per Jumeau-Lafond si trattava anche di un omaggio a sua moglie, di famiglia russa: omaggio che gli portò immensa fortuna. Le Gout Russe si rivela un aromatico connubio di tè neri di cina e di agrumi: una risposta tutta francese al britannico Earl Grey, di cui rappresenta una sofisticata reinvenzione e variante ,studiata per il samovar o comunque per venire incontro ad un certo modo di degustare il tè.
Devo dire che è stato un tè delle cinque diverso e piacevolissimo. Non vedo l'ora di ripetere l'esperienza in maniera più "fedele": con il Samovar sul tavolo e magari un tè della Georgia!

14 commenti:

Manuela e Silvia ha detto...

bè, di cose interessanti e nuove ne hai imparate sulla russia!anche se non è un paese che ci attira moltissimo, forse per la temperatura...
strana la ricetta..ed originale l'accompagnamento del te!!!
un bacione

Romy ha detto...

Beh, fredda è fredda...ma mi sono incuriosita, soprattutto della cucina di questo popolo, di cui non si sente mai parlare! Se farò nuove scoperte, sarete le prime a saperlo! Ciao bacioni

papavero di campo ha detto...

avvincente preparazione,

mi piace il salmone tanto e mi piace la vodka abbastanza, qui in casa c'è un grande estimatore della bevanda, lui prferisce quella polacca wyborova e devo convenire che ripulisce in un modo! e che ci sta d'incanto con certi cibi, c'è solo il problemma della superacolicità ma con moderazione qualche volta si può!

anch'io rstavo sempre affascinata dalle pagine dei grandi scrittori di russia che immancabilmente citavano i loro rito del tè col samovar con la zolletta di zucchero e con la frase en francais visto che i personaggi erano per lo più nobili magari decaduti! e tolstoi che parla anche sempre! del kasha del grano saraceno pasto giornaliero dell servitù della gleba oggi citatissimo nei nostri raffinati blog:))

viaggio in russia del consorte: io chiederei anche uno di quei grandi fazzolettoni con le rose vistose che portavano le donne del popolo ma ci saranno ancora??!!

Romy ha detto...

La vodka che vedi in foto non è di grande qualità, credo che la Wyborova sia tutt'altra cosa, ne ho sentito parlare un gran bene ( io non è che sia una grande bevitrice, ma uso abbastanza i liquori per profumare, insaporire, dare colore e calore alle preparazioni in cucina!)L'idea del fazzolettone è grande: quello delle matrjoske,vero?

Mirtilla ha detto...

scicosissimo!!!
non hai idea di quanto mi piacciano questi piatti raffinati e gustosi al tempo stesso!!!

Romy ha detto...

Mirtilla, piacere di conoscerti! Sì, è veramente un piatto saporito, e adatto a tutte le circostanze: dal pranzetto da soli davanti alla TV, alla cena più romantica!

a.o. ha detto...

Sebbene nella credenza di mia madre abbia fatto, e continui a fare, bella mostra di sè un samovar moscovita, ho sperimentato la comunione russia-tè solo due anni fa, in un viaggio di lavoro a Kiev.
L'abitudine di concludere con una tazza di tè quelle sontuose cene a suon di caviar e mirabili burri, salmone, e vodka che noi qui ce la sognamo, mi sembrò così esotica che tornata in Italia presi a perpetuarla.
Ancora adesso, quanto mi piace a fine cena - anche della più tradizionale - proporlo agli ospiti: una tazza di tè? mi guardano sorpresi e lo so che pensano "esoootico".

le tue tazze sono rosse, sono russe, sono belle.

Romy ha detto...

Ciao, Aiuola! Grazie per l'apprezzamento alle mie tazze...e per la rievocazione dei "mirabili burri" che mi ha fatto venire un certo mancamento, a quest'ora del pomeriggio...credo che tutto, in piccole dosi, faccia bene: e che,con un occhio alla salute ( è chiaro ) ogni tanto ci possiamo concedere quella bianca meraviglia che è il burro...un pezzetto di pane con sopra un ricciolo di burro buono e un pezzetino di salmone, è lo spuntino più buono che ci sia!

Serena ha detto...

ma te l'immagini il freddo che fa?! ho sempre sognato di visitare la piazza rossa... e poi è d'obbligo una matrioska! troppo simpatica!

Elena Bruno ha detto...

Quante notizie! Il salmone marinato è da provare :-)

Dida70 ha detto...

Cara Romy,
ma il tuo blog è proprio bello e io non lo conoscevo ... ci sono un sacco di cose che mi piacciono, anch'io ho sempre avuto una forte curiosità per la Russia e per tutti i paesi dell'Est in generale, sai c'è sempre stato quel mistero quando erano ancora sotto i regimi comunisti, e io mi son sempre chiesta come vivessero, cosa mangiassero, cosa comprassero, come fossero le loro case, ecc. ecc., ecco ... ti ho bombardato ... scusa ma io ho il difetto di non saper sintetizzare!
un bacione e grazie della tua visita, spero che tornerai presto, io lo farò sicuramente perchè ... mi piace stare qui!
dida

Romy ha detto...

@ Verdepomodoro me lo immagino, me lo immagino...ma penso lo stesso che, al di là delle ideologie e dei regimi, sia un paese da visitare e da conoscere! Un abbbraccio

@Twostella guarda, di carpacci ce ne sono un'infinità...è un modo di presentare il cibo che mi piace molto, leggero, colorato, che esalta le consistenze ed i sapori, mantenento spesso intatti i valori nutritivi, specie nel caso della carne e del pesce fresco...voglio approfondire l'argomento! Bacioni

@ Dida70 Ciao, ben arrivata al mio blog! Ti ringrazio molto dei complimenti e li ricambio...Le tue curiosità sono le mie e vedo che sei chiacchierina come me! :) Passa tutte le volte che vuoi, sei la benvenuta! Un bacio e buona giornata

Giulia ha detto...

Romy, ma lo sai che una volta avevamo in casa le tazza uguali a quelle portate dal tuo suocero??
Il carpaccio è originalissimo e sicuramente buono, non mi risulta di conoscerlo a prima vista ma farò delle ricerche, son tante cose che ingoriamo,anche sulle proprie origini!

A, ti sconsignio vivamente il tè giorgiano, in Russia è sempre stato considerato il peggiore!

Comunque, sul tè russo ci sarebbero tante cose da raccontare..

Se devo dirla tutta vorrei far conoscere di più la cucina del mio paese, ho scritto addirittura un libro sulla cucina e ciò che gira intorno e sto cercando l'editore.. Quindi, passaparola!...

In ogni caso passa a trovarmi, ci sono delle ricette e anche un vecchio samovar!

A presto!

Romy ha detto...

Grazie per la dritta sul tè della Georgia...da quanto avevo letto, mi ero fatta un'opinione sbagliata ( mi fido più di te!! ) Anzi, perchè non fai un bel post sull'argomento? Mi piacerebbe davvero tanto! Un bacione