mercoledì 29 aprile 2009

Gelato cacio e pere....



Come vi avevo già svelato qui, l'accostamento cacio e pere risulta al mio palato particolarmente...convincente! Per questo ho voluto farne un gelato, complice la mia vecchia, cigolante ma sempre aitante ( almeno sino ad ora....) gelatiera Simac... ed un bel ricordo, quello della festa Volterra Anno Domini 1398 , a cui ho assistito due anni or sono....
Si tratta di una splendida rievocazione che vede protagonista questa bellissima cittadina toscana...( a proposito...in MammaDegliAlieni' Blog potrete ammirare qualche foto scattata dalla nostra amica! )
Per qualche giorno è come tornare indietro nel tempo...
Cambiano i colori... si fanno più morbidi e terrosi negli abiti rozzi dei contadini e dei mercanti, che affollano le viuzze gremite di gente....
Mutano i profumi: focaccine di farro, carne arrostita e, appunto, gelati artigianali, dai colori pastello e meravigliosamente "veri", visto che sono fatti con ingredienti totalmente naturali....tra i gusti più particolari che ho avuto il piacere di assaggiare, quello al Vino Rosso, quello ai Fichi e , appunto, l'insuperabile Cacio e Pere!...
Girellando è possibile imbattersi in giocolieri... uomini nerboruti che bollono acqua marina per ricavarne, con l'aiuto di una grossa padella e di una rozza paletta, il sale....oche e galline... il vecchio gioco del Maialino d'India ( che mi ha fruttato una bella e buona bottiglia di Morellino! )...artigiani del legno e del ferro battuto, scultori, fiorai, norcini....E poi lo spettacolo degli sbandieratori, sempre emozionante....
Mi ricordo che mi fermai incantata davanti alla maestria di un tarchiato signore, che rimestava il ravaggiolo nel pentolone, per poi scolarlo, caldo e morbido, nelle cestine foderate di felci e di erbe selvatiche...

Assolutamente bandite le borsine in plastica: si usano sporte di paglia, o stoffa, o sacchi robusti di carta, per gli acquisti...

Ma la cosa più simpatica è che, all'entrata, è possibile scambiare gli euro in "grossi", la moneta del luogo e dell'epoca, e con quella pagare qualsiasi cosa! Un grosso, la moneta in rame, corrisponde a cinquanta centesimi; cinque grossi a due euro e mezzo ( moneta argentata ), mentre il grosso dorato vale cinque euro...i bambini possono anche mascherarsi con vestiti semplici fatti con vecchi lenzuoli e stoffe colorate, ed impugnare spade di legno, maneggiare trottole: loro sono sempre i più entusiasti!

Il gelato pere e cacio quindi è giunto sulla nostra tavola ancor più gradito per il valore aggiunto di questo bel ricordo....
Forse qualche cosa è da aggiustare, ma il gusto era quello, e mi è piaciuto soprattutto il contrasto tra la cremosità scioglievole e vellutata del fondo ed i granellini di pera, che solleticavano piacevolmente il palato....
Le dosi sono per una gelatiera grande...

GELATO CACIO E PERE

2 uova freschissime
robiola 200 g
180 g di zucchero
250 ml di latte
150 ml di panna fresca
4 pere williams medie, molto sode
a piacere: un cucchiaino raso di fleur de sel ( rende assai più verosimile e stuzzicante il gusto, ma mantiene il gelato moltomorbido: solo per chi ama il gelato cremosissimo, servito in coppetta...)
e una fetta di caciottina molto dolce, da sbriciolare grossolanamente poco prima di servire il gelato, mescolandola allo stesso brevemente....un delirio di bontà!

Mescolare con le fruste zucchero ed uova, unire sempre frullando a media velocità la robiola , il latte, la panna ed eventualmente il sale...
Pulite le pere e frullatele: per non farle annerire utilizzate qualche goccia di limone o, come faccio io, anche una piccolissima punta di acido ascorbico.
L'acido ascorbico non è altro che vitamina C, e si acquista ad un prezzo irrisorio in farmacia, mantenendolo poi ben chiuso in frigorifero ( se dovesse presentare qualche piccolo pallino scuro, non preoccupatevi: non è compromessa nè la bontà nè l'efficienza del prodotto....)
E' un antiosidante: quindi lo uso a volte ed in quantità minime per non far annerire, ad esempio, il pesto, o i frullati di mela, banana, pera....è vitamina C quindi un uso moderato è consentito, se non incoraggiato. E' utile inoltre per migliorare la durata di biscotti e pane fatto in casa.

Torniamo al gelato: unite la purea al resto del composto.
Mettete nel cestello della gelatiera seguendo le istruzioni del costruttore....

( e mi raccomando...sempre acqua in bocca col contadino! :-P )

Con questa ricetta vorrei partecipare alla bella raccolta che ha per protagonisti sorbetti e gelati, e che troverete qui...



lunedì 27 aprile 2009

Pasta integrale con carciofi e olive taggiasche....sono di nuovo qui!



C'è qualcuno di voi che crede al malocchio? Io non ci credevo, almeno sino ad ora...
Vogliamo chiamarla iella? Sfortunata congiunzione astrale? Sfavorevole flusso di energie? Semplice casualità? Il fatto è che in queste settimane, da quando vi ho lasciato, me ne sono successe di tutti i colori....
Ho cominciato subito in bellezza le vacanze di Pasqua con la morte del cagnolino della mia mamma, la nostra adorata Caterina che pesava soltanto tre chili e che ci è stata portata via così, dal dire al fare, senza che ce lo aspettassimo e senza che potessimo fare niente....
Non vi dico come sono stata male....

Poi ,di seguito, tutta una serie di piccoli grandi incidenti ( durante i famosi lavori in giardino mi si sono rotti di seguito: vanga, zappa, pala, tagliaerba, tagliasiepi...in cucina si è fulminata la cappa, il microonde si è messo a latrare e il robottino si è messo in sciopero...) che sono culminati col furto ( o perdita?... no no, più probabile furto! ) della macchina fotografica e , gran finale.... ta-daaaaaa! con la rottura del computer, di cui sono ritornata in possesso solamente ora!

A completare il tutto ( e mi ci scappa quasi da ridere ) qualche giorno fa ho picchiato una testata in stile Stanlio & Ollio sullo stipite dello stanzino dove tengo i panni da lavare....Anzi, per essere precisi e per dirla proprio tutta, al ritorno a casa di mio marito, nel tentativo di ripetere la scena e di mostrargli quanto strampalate e rocambolesche fossero state le circostanze della faccenda, ho battuto la fronte una seconda volta sempre nello stesso punto e sempre nello stesso spigolo... Per cui vi prego , amici, di vagliare bene quello che scriverò nei prossimi giorni, e di segnalarmi qualsiasi anomalia... ;-P

Ragazzi, non vi dico i giramenti, e non soltanto astrali...

Comunque, eccomi tornata: il computer sembrerebbe a posto, almeno sino ad ora...ho dovuto ricomprare la macchina fotografica ( la nuova mi piace molto, ma devo prenderci ancora la mano, e non riesco a non pensare a quella vecchia, compagna di tante avventure! ): vi ringrazio di aver fatto visita al mio blog, e mi scuso con coloro a cui non ho potuto rispondere, o ai quali non ho potuto ricambiare la visita...un abbraccio a tutti , di cuore!

E per riprendere un po' di verve e di coraggio, vi lascio questa ricettina semplice semplice, che ho sperimentato proprio oggi, e che ci è piaciuta un sacco....

PASTA CON OLIVE TAGGIASCHE E CARCIOFI ( ingredienti per due persone )

Spaghetti integrali
3 bei carciofi
venti/trenta olive taggiasche
olio EVO
uno spicchio d'aglio
mezzo dado vegetale di buona qualità
un pizzico di origano
qualche cucchiaio di vino bianco
parmigiano reggiano+pecorino romano grattugiati in ugual quantità

Se potete, mettete per qualche ora i carciofi in frigorifero: questo accorgimento farà sì che anneriscano con minor velocità, quando li affettiamo.
Puliteli bene , lasciando intatto il cuore e parte del gambo, ed affettateli sottilissimi nel senso della lunghezza.
Intanto mettete qualche cucchiaio di olio in una padella capiente, e fate soffriggere molto velocemente uno spicchio di aglio, meglio se schiacciato con lo spremiaglio....
Mette nella padella i carciofi, irrorate con una generosa spruzzata di vino e fate evaporare a fuoco molto alto ( l'acidità del vino li renderà più chiari...), poi fate cuocere, aggiungendo il mezzo dado sbriciolato ed eventualmente un poco di acqua calda sino a che non saranno cotti ma ancora ben sodi.
Snocciolate le olive: non sarà semplice, in quanto le olive taggiasche hanno poca polpa ed un nocciolo abbastanza grande, in proporzione al frutto: ma, per il loro sapore lievemente erbaceo ed amarognolo, creano un connubio perfetto con i carciofi.
Aggiungetele ai carciofi facendo saltare il tutto brevemente, spegnete il fuoco e spolverate con pochissimo origano ( in quantità minima perchè altrimenti tenderebbe a coprire gli alti sapori... )
Nel frattempo avrete fatto cuocere la pasta intregrale ben al dente: scolatela e saltatela nella padella, spolverando con il mix di pecorino romano e di parmigiano...
Servitela ben calda, portando in tavola altro formaggio...per i golosoni come me!



venerdì 10 aprile 2009

Gone gardening...auguri a tutti!


Come vi sarete accorti, la Romy in questi giorni è stata un pochettino assente....Questo perchè, complice la bella stagione, mi sono rimboccata le maniche nel tentativo di dare una rassettata al mio giardino, o, meglio, a ciò che è rimasto di esso...Dovreste vedermi: ho le mani e gli avambracci tutti graffiati dall'immane lotta che ho dovuto sostenere con un rovo....Molte delle mie rose non hanno resistito all'inverno, ovunque ci sono vasi ammassati ed erbacce ammucchiate....un macello! Ma ho tutta l'intenzione di far risorgere il mio giardino, che era la mia grande soddisfazione e che ho dovuto, giocoforza, trascurare per i problemi di salute che mi hanno assillato in questi mesi...
Vi scrivo quindi per scusarmi di non aver ricambiato le vostre visite, e vi abbraccio tutti, augurandovi una Pasqua stupenda, sperando che il tempo sia anch'esso clemente....Auguri! :-D

giovedì 9 aprile 2009

Risotto cacio e pere....


Un risotto, insomma, da non far sapere al contadino....
Il cacio con le pere mi piace tantissimo...
Trovo che certi accostamenti , anche se collaudatissimi, portino sempre con sè il brivido dell'azzardo: fichi e prosciutto, pecorino e miele, carne e frutta, speck e prugne.... questi constrastanti ma riusciti matrimoni stimolano ed accarezzano tutti i nostri sensi , e nella loro completezza, con mille sfumature di sapore...sono una sinfonia di profumi e di colori: ma, soprattutto, creano di sè, nella nostra mente, un quadro che ha profondità...sono sapori a tutto tondo, insomma, che hanno il dono della multidimensione.

Ho voluto un risotto cremoso, in cui il dolce ed il salato si fondessero in un'alchimia non forzata, naturale...sullo sfondo però ho pensato a dei sentori che "asciugassero" un po' il piatto, affinchè non risultasse troppo morbido, candido ed "infantile"....Il vino bianco e l'anice stellato mi sono sembrati perfetti....

RISOTTO CACIO E PERE...dosi per tre persone

riso ( ho utilizzato il vialone ) la dose che siete soliti usare per tre persone nei risotti ( circa 230 g, direi )
tre belle pere ruggine ( se sono piccole quattro ) non troppo mature
un bel porro
vino bianco
100 g di robiola
tre cucchiai di grana grattugiato+ quello da portare in tavola+ quello eventuale per la cialdina della foto
margarina ed olio EVO
sale, pepe
dado da brodo
un chiodo di garofano
cannella in polvere
due anici stellati

Sbucciate le pere...Ricavatene qualche fettina sottile, che servirà per decorazione e che metterete in acqua fredda acidulata, perchè non annerisca. Fatele a dadolini.

Preparate un brodo leggero col dado.

Mettete una pera ( a dadolini, appunto ), a cuocere brevemente a fuoco vivo in un padellino, con un po' di margarina: cospargetela di pepe nero abbondante, poca cannella in polvere...mettete un chiodo di garofano...Dovrà diventare ben dorata. Spegnete e mettete da parte.

Intanto fate rosolare la cima bianca e tenera del porro, tagliata a fettine sottilissime, in due cucchiai di olio e in uno di margarina....Cuocetela finchè non sarà cotta, eventualmente aggiungendo poca acqua e stufando, in modo che resti chiara e morbida.

A questo punto unite il riso, e sfumate con vino bianco: tostatelo bene facendolo evaporare ed insaporire, poi cominciate ad allungare col brodo, unendo anche i due anici stellati.

Dopo qualche minuto unite i restanti dadolini di pera, portando la cottura sino al termine. Poco prima di terminare la cottura togliete gli anici stellati .

A questo punto mantecate con la robiola e con i cucchiai di parmigiano...

Portate in tavola mettendo le fettine scolate ed asciugate a lato del riso, ed i dadolini saltati con le spezie, riscaldati brevemente a fuoco vivo, sopra il riso.
Portate in tavola altro grana....

Se vorrete aggiungere una cialdina di grana come quella della foto, potrete farla al forno tradizionale, ma anche nel microonde....io ho fatto così!
Ho mescolato a due/tre cucchiai da minestra di grana grattugiato un mezzo cucchiaino scarso di farina, miscelando bene...Poi ho messo un po' di composto in un ciottolino adatto al microonde, largo circa 10 cm, in modo che il fondo ne fosse coperto, e l'ho passato alla massima potenza per pochissimi secondi ( bisogna controllare che non prenda colore ).
Ho staccato dal ciottolino la cialda e l'ho fatta ben raffreddare...con queste dosi ne vengono tre o quattro.




martedì 7 aprile 2009

Insalata tiepida Icaro, con crostini alla salsiccia....



Ho battezzato scherzosamente così questa insalata, perchè la prima volta che l'ho assaggiata, o, meglio, che ho assaggiato qualcosa di simile è stato su un volo dell'Alitalia...

Se vi trovate su un aereo... se, all'arrivo dei vassioetti con lo spuntino, mentre gli altri aprono le loro confezioni con espressione un po' allarmata, vedete una persona che scarta tutto con gran curiosità....se quella persona assaggia ogni cosa con gusto ed appetito, e con espressione beata e soddisfatta...avvicinatevi pure e salutatela, perchè ci sono forti possibilità che si tratti di me!

Io assaggio tutto ovunque...non sono una gran mangiona, e non potrei neanche definirmi una golosa...ma la mia curiosità per il cibo è sempre e da sempre fortissima, tanto che qualcuno mi porgesse una cavalletta fritta, un pezzetto di serpente alla brace o di orso in salmì, probabilmente risponderei "Sì, grazie", e ficcherei in bocca, senza star troppo a pensare....

Faccio la felicità dei promoter, che vedono i loro assaggini non solo assaggiati, ma degustati, commentati e studiati...
Rassicuro che ha paura di aver bruciato una torta, o di aver messo troppo sale nel sugo...tanto c'è Romina che assaggia!
Do soddisfazione ai genitori degli sposi durante i matrimoni, perchè, regolandomi chiaramente con le dosi, non c'è portata a cui dica di no...e quindi sono una testimone attendibilissima sulla più o meno azzeccata scelta del Menu...

Quel giorno insomma, complice la felicità per la mia prima incursione parigina, assaggiai un'insalatina simile: certo, modestamente io l'ho cucinata meglio ;-P...
Ma alcuni ingredienti e accostamenti c'erano di già...era una prelibatezza "in fieri"...che, appena tornata a casa, ho riveduto, facendone un cavallo di battaglia!


INSALATA TIEPIDA ICARO...

Un piccolo petto di pollo
due manciate di pomodori secchi
una scatola di fagioli rossi Kidney
400 g di fagiolini (anche surgelati vanno benissimo )
due piccole cipolle rosse
olio, sale, aceto balsamico
semi di finocchio

Mettete poco olio in una padella antiaderente: cuocetevi il petto di pollo a fuoco vivace. Una volta cotto e leggermente freddato, tagliatelo a listarelle non troppo sottili.
Affettate finissime, magari con l'aiuto di una mandolina, le cipolle, e mettetele per una decina di minuti in acqua e sale, a perdere un po' di acidità...Scolatele bene.
Mettete sul fuoco un tegame con quattro dita di acqua e tre cucchiai di aceto balsamico: portate ad ebollizione e fatevi ammorbidire i pomodori. Il fuoco andrà spento, oppure la bollitura prolungata di uno o due minuti, a seconda della durezza dei pomodori stessi. Alla fine dovranno risultare sodi, intatti e morbidi...Andranno scolati e ben asciugati con carta da cucina. Tagliateli a questo punto a listarelle.




Lessate in acqua salata i fagiolini, e scolate anch'essi.
Unite fagiolini, pollo, cipolla, pomodori....Aggiungete i fagioli rossi ben scolati ed eventualmente sciacquati velocemente per togliere l'amido dell'acqua in cui sono conservati.
Mescolate in tutto condendo con sale ed olio, e con abbondanti semi di finocchio...
Servite tiepida o a temperatura ambiente....

Potrà servire da piatto unico...io l'ho accompagnata con questi semplicissimi, piccoli crostini...
Ho tostato delle fettine di filoncino all'olio. Ho mescolato stracchino a salsiccia, in quantità che variano a seconda dei gusti. Ho spalmato col composto il pane caldo, ed ho spolverato con parmigiano grattugiato fresco, pepe, semi di finocchio...sublimi!





lunedì 6 aprile 2009

Grazie, Mara e Valina!



La dolce Mara di Pan di Panna e la simpatica Valina di Cuochetta in Punta di Piedi mi hanno fatto dono di questo bellissimo premio...

Io a mia volta , indipendentemente dal fatto che l'abbiano o meno ricevuto, lo giro a:

Onde99
Mike
Francesca
Susina
Twostella
Alessandra
FiOrdivanilla
Elisabetta


E poi passo ad elencare i miei otto propositi...

1) Fare un po' più di attività fisica
2) Perdere qualche chilo
3) Dare una rassettata al giardino, che fa pietà... :-/
4) Riuscire a mettere da parte i soldi per comperare al maritozzo la chitarra che desidera così tanto
5) Fare un po' di volontariato, ad esempio al canile
6) Risistemare il garage che mi fa da stanzina da lavoro,perchè va ritinteggiato, ripulito, risanato ...un macello!
7) Portare la mia mamma a fare un bel giro fuori città, perchè con suo marito non vanno mai da nessuna parte...Mamy, quando ci vieni con me a Roma, per esempio, dalla mattina alla sera?
8) Organizzare una bella festa di compleanno per il mio amore...l'ho già in mente!


giovedì 2 aprile 2009

Frittelle Stracchino e noci...



Un di' uno stracchino
sul banco del frigo
coi suoi lamentava
"Perchè non son figo?"

Son pallido e moscio
non ho addominali
son lattiginosi
anche i miei pettorali!

Vorrei darmi un tono
apparire croccante
assai fascinoso
e anche un po' conturbante!

Ed esser polpetta,
rotonda e perfetta
di fuori dorata
e ben abbronzata!

Sarò un fusto aitante
dal cuore filante!

E quando nell'olio mi si tufferà
verrà da esclamare " Che grande bontà! "




Aiutate anche voi il vostro stracco stracchino a trasformarsi in dorate e calde polpette! Fate così...

Frittelle di stracchino e noci....

( Ricetta tratta da un vecchio numero di Nuovo Consumo, della Coop...ma non chiedetemi di quando! La pagina, ormai sbiadita, sta nel mio mitico librone da tempo immemorabile...)


400 g di stracchino
150 g di farina
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
3 uova
1 cucchiaio di noci tritate
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaino di bicarbonato
pan grattato
olio per friggere
noce moscata
sale / pepe

Le dosi sono per un quantitativo molto abbondante di frittelle...io poi metto sempre un po' di più di parmigiano ed anche di noci, perchè non guasta...

Setacciate farina e bicarbonato. Schiacciate con la forchetta lo stracchino in modo da ammorbidirlo, unire poi il parmigiano grattugiato e le noci tritate, sale, pepe, prezzemolo, uova, una bella grattata di noce moscata....Mescolate bene e poi unite pian piano la farina col bicarbonato...L'impasto dovra essere morbido ma non troppo, più o meno di questa consistenza...




Nel frattampo mettete su una padella con olio ben alto...Subito formate con l'impasto delle palline grandi come noci, rotolatele bene nel pangrattato e friggetele velocemente, poche alla volta, e a fuoco vivace, rigirando spesso le frittelle affinchè si gonfino in maniera uniforme e non si aprano, rimanendo ben sferiche e compatte....
Asciugate su carta da cucina e servite ben calde.





mercoledì 1 aprile 2009

Biscotti al Macis



Il Libro d'Oro dei Biscotti sta continuando a mietere vittime....Non esiste libro che invogli di più all'arte biscottiera...che più di questo spinga alla ricerca di nuove forme e consistenze, alla sperimentazione di audaci glassature e di perfette dorature, all'impasto selvaggio praticato con mezzi specifici o di fortuna: robottini, planetarie, fruste a gancio ....e tanto olio di gomiti!
Si richiamano all'ordine gli stampini: si passano in rassegna le formine esistenti, e se ne sognano altre...decine...centinaia..un esercito di formine, scintillante ed ambizioso, pronto a soddisfare ogni nostro capriccio...
E i confettini, le pralinette, li zuccherini che così sfacciatamente adescano dalle pagine patinate di quel volume tentatore...vogliamo parlarne?

Fatto sta che ho voluto azzardare l'ennesima ricetta: ma non ero da sola...avevo anch'io i miei complici...

1) Un tè Nuwara Eliya Orange Pekoe...tè di altura ( 2ooo m! ), chiamato anche "champagne di Ceylon", è uno dei tè neri che preferisco...è ottimo da bere caldo ma anche freddo, ed ha un retrogusto cristallino e fresco, che ricorda un po' il limone... ma anche l'eucalipto, che cresce in grandissime quantità accanto alle piantagioni. Dà luogo ad un infuso ramato, limpido, profumatissimo....Ho pensato che potesse essere il compagno ideale di questi aromatici biscotti...

2) Questa bustina di spezie che ho comperato in Francia....mi ha sempre incuriosito il Macis, ingrediente essenziale anche di grandi capolavori profumieri, come La Marescialla dell'Officina di Santa Maria Novella...




Si tratta della capsula esterna, rossasta e legnosa, della più nota noce moscata...E quest'ultima non è che il seme della cosiddetta Myristica Fragrans, alta sino a venti metri...
Il Macis può essere utilizzato in piatti dolci o salati, o anche nei liquori ( è uno dei componenti dei migliori Alchermes...), nei Punch, nel Vin Brulé: il sapore ricorda quello, appunto, della noce moscata, ma è più delicato ed al contempo più balsamico, perfetto anche, quindi, col pesce e con i crostacei....come anche coi formaggi, specialmente se la spezia è grattugiata fresca ( il che rappresenta una vera rarità!)

Il risultato sono stati dei biscotti dall'aroma unico...dalla consistenza tenera, spugnosa e leggera , ma, al contempo, friabile....Un biscotto dal sapore antico, ma anche modernissimo: adatto ad essere gustato da solo, col latte freddo, col tè... e pure, cosa interessante, con gli infusi più profumati, che arricchisce di una nota soave senza snaturarli...

Così ruvido da essere inzuppato con gioia: ma con un velo di dolcissima glassa ( che potrà anche non essere messo, ma che consiglio...), a inpreziosirne un lato di un velo opalescente e croccantissimo.

BISCOTTI AL MACIS ( Da Il Libro d'Oro dei Biscotti, ed Mondadori Electa )


275 g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
mezzo cucchiaino di macis in polvere ( io ne ho messo un cucchiaino intero, e sono venuti buonissimi...ho macinato il macis in un vecchio macinacaffè che uso per le spezie...)
125 g di burro ( io ho usato quello a basso contenuto di colesterolo )
200 g di zucchero
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
2 uova

Setacciate farina, Macis e lievito in una terrina.
Armatevi di sbattitore, e lavorate ad altissima velocità il burro a tocchetti con lo zucchero e la vaniglia, fino ad ottenerne una crema.
Unite le uova uno alla volta, lentamente, abbassando un poco la velocità.
Diminuitela ancora ed aggiungete ,a cucchiaiate ,la miscela di lievito, Macis e farina.
Lavorate bene: avrete un impasto molto morbido, che raccoglierete con le mani umide e metterete in frigo avvolto in pellicola, per due ore circa.

A questo punto infarinate molto bene una spianatoia e, usando sempre abbondante farina, stendete la pasta all'altezza di 3 mm circa.
Ritagliatela con le formine : mettete a cuocere i biscotti in forno ben caldo a 170/180° per 10-12 minuti, su una placca rivestita di carta forno o ben imburrata ed infarinata.
Fate ben raffreddare i biscotti su una gratella.
Una volta freddi, spennellateli su una faccia, se vorrete, con una glassa, ottenuta mescolando zucchero a velo a pochissima acqua calda, sino ad avere una crema liscia e morbidissima. Lasciate asciugare bene.