Parmentier...chi era costui? Una persona che, inconsapevolmente, ha fatto la felicità di tutti noi, un uomo che dovremmo ringraziare ogni giorno quando ci mettiamo a tavola...Parmentier è, infatti, colui che dette una spinta decisiva alla diffusione della patata.
La patata, assieme al collega pomodoro e ad altri prodotti venuti dalle Americhe, era da sempre guardata con sospetto: quando, a metà del '500, Filippo II di Spagna inviò al Papa delle patate, queste furono scambiate per una specie di tartufo: potete immaginarvi lo sconcerto ed il disgusto che provocò il loro assaggio. Addirittura, a metà del '700 in Francia, un editto le bollò come responsabili della diffusione di epidemie e delle infezioni. Erano considerate allucinogene, vero e proprio cibo delle streghe, che se ne sarebbero nutrite per poter volare!
Fu Antoin-Augustin Parmentier, agronomo e nutrizionista che collaborò alla corte di Luigi XVI, ad intuire che non solo la patata era buona, poco costosa e versatile, ma poteva, in caso di carestia, costituire un valido aiuto per la popolazione. Le virtù di questo ortaggio gli si erano rivelate durante la Guerra dei Sette Anni, combattuta dalla Francia contro Inghilterra e Prussia. Caduto in prigionia in Germania, durante la detenzione potè apprezzare le qualità nutritive, oltre che il sapore, delle patate. Convintissimo sostenitore di questo ortaggio, anche perchè capace di crescere sui terreni più poveri, prese ad adornarsi il panciotto col fiore della patata, quasi a simbolo delle proprie idee: "La patata" era solito affermare " è il pane che non abbisogna nè del mugnaio nè del fornaio! ".
Trascinò ben presto con il suo entusiasmo anche i sovrani: fiori di patata presero ad adornare anche il cappellino della regina e delle sue dame di corte!
Ma ciò che rese finalmente popolari le patate, fu uno stratagemma: Parmentier convinse il re a tentare una coltivazione della patata a Campo di Marte: il territorio venne circondato da guardie, e venne fatta correre la voce che, in quei terreni, si produceva una prelibatezza destinata solo e solamente al sovrano...Il gioco era fatto! In men che non si dica ladri, curiosi, golosi cercarono di accaparrarsi le patate, considerate ormai qualcosa di proibito, un vero e proprio status symbol!
La zuppa Parmentier è una crema di patate, impreziosita da panna fresca, accompagnata da crostini...Ne esistono diverse varianti, tutte improntate a semplicità e delicatezza. Io, da sempre, la faccio con la pentola a pressione...e la faccio così:
4 patate di media grandezza
2 porri di media grandezza
olio EVO, burro ( io uso quello a basso contenuto di colesterolo)
una baguette
un dado vegetale
prezzemolo e/o cerfoglio
alloro
panna fresca ( io uso quella vegetale, o di soia )
Metto sul fondo della pentola qualche cucchiaio di olio ed una noce di burro. Taglio abbastanza sottile uno dei due porri e lo soffriggo leggermente. Intanto taglio le patate a dadolini, le insaporisco brevemente nel fondo di cottura, e aggiungo tanta acqua da coprirle di un dito. Metto mezza foglia ( o una, a seconda dei gusti...) di alloro , il dado vegetale ( che sia di ottima qualità !) e faccio cuocere venti minuti dal fischio. Dopodichè, una volta tolto l'alloro, rendo cremoso il tutto con un frullatore ad immersione: la consistenza dovrà essere abbastanza densa, molto cremosa: se è troppo liquida, far ritirare per qualche minuto.
Nel frattempo metto a stufare in un padellino con poco olio e poca acqua l'altro porro, tagliato anch'esso a rondelle abbastanza sottili, sino a che non sarà morbido, ma ancora compatto. Taglio quindi alcune fette di baguette e le metto a tostare con olio e burro in una padella antiaderente ( o, dopo averle cosparse di olio, le passo in forno ).
A quel punto impiatto: sotto la vellutata crema di patate: sopra, un cucchiaio di porro stufato, pepe di macina e, a decorare, foglie di prezzemolo o di cerfoglio; nel centro, ad esaltare il contrasto freddo/caldo con la vellutata, un cucchiaio di panna fresca; a lato, nel piatto stesso o in un piccolo cestino, i crostini ancora caldi....E' una ricetta semplice, ma che ,secondo me ,esalta moltissimo questo ortaggio!
Con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta "Raccogliamo le Patate" di cui ho posto il banner qui a lato, e che è frutto della fantasia della simpatica Viviana di " Cosa Ti Preparo per Cena? "
Ah, se vi capita di andare al Cimitero di Père Lachaise a Parigi, date un'occhiata alla tomba di Parmentier, ignaro benefattore .....di tutti noi!
La patata, assieme al collega pomodoro e ad altri prodotti venuti dalle Americhe, era da sempre guardata con sospetto: quando, a metà del '500, Filippo II di Spagna inviò al Papa delle patate, queste furono scambiate per una specie di tartufo: potete immaginarvi lo sconcerto ed il disgusto che provocò il loro assaggio. Addirittura, a metà del '700 in Francia, un editto le bollò come responsabili della diffusione di epidemie e delle infezioni. Erano considerate allucinogene, vero e proprio cibo delle streghe, che se ne sarebbero nutrite per poter volare!
Fu Antoin-Augustin Parmentier, agronomo e nutrizionista che collaborò alla corte di Luigi XVI, ad intuire che non solo la patata era buona, poco costosa e versatile, ma poteva, in caso di carestia, costituire un valido aiuto per la popolazione. Le virtù di questo ortaggio gli si erano rivelate durante la Guerra dei Sette Anni, combattuta dalla Francia contro Inghilterra e Prussia. Caduto in prigionia in Germania, durante la detenzione potè apprezzare le qualità nutritive, oltre che il sapore, delle patate. Convintissimo sostenitore di questo ortaggio, anche perchè capace di crescere sui terreni più poveri, prese ad adornarsi il panciotto col fiore della patata, quasi a simbolo delle proprie idee: "La patata" era solito affermare " è il pane che non abbisogna nè del mugnaio nè del fornaio! ".
Trascinò ben presto con il suo entusiasmo anche i sovrani: fiori di patata presero ad adornare anche il cappellino della regina e delle sue dame di corte!
Ma ciò che rese finalmente popolari le patate, fu uno stratagemma: Parmentier convinse il re a tentare una coltivazione della patata a Campo di Marte: il territorio venne circondato da guardie, e venne fatta correre la voce che, in quei terreni, si produceva una prelibatezza destinata solo e solamente al sovrano...Il gioco era fatto! In men che non si dica ladri, curiosi, golosi cercarono di accaparrarsi le patate, considerate ormai qualcosa di proibito, un vero e proprio status symbol!
La zuppa Parmentier è una crema di patate, impreziosita da panna fresca, accompagnata da crostini...Ne esistono diverse varianti, tutte improntate a semplicità e delicatezza. Io, da sempre, la faccio con la pentola a pressione...e la faccio così:
4 patate di media grandezza
2 porri di media grandezza
olio EVO, burro ( io uso quello a basso contenuto di colesterolo)
una baguette
un dado vegetale
prezzemolo e/o cerfoglio
alloro
panna fresca ( io uso quella vegetale, o di soia )
Metto sul fondo della pentola qualche cucchiaio di olio ed una noce di burro. Taglio abbastanza sottile uno dei due porri e lo soffriggo leggermente. Intanto taglio le patate a dadolini, le insaporisco brevemente nel fondo di cottura, e aggiungo tanta acqua da coprirle di un dito. Metto mezza foglia ( o una, a seconda dei gusti...) di alloro , il dado vegetale ( che sia di ottima qualità !) e faccio cuocere venti minuti dal fischio. Dopodichè, una volta tolto l'alloro, rendo cremoso il tutto con un frullatore ad immersione: la consistenza dovrà essere abbastanza densa, molto cremosa: se è troppo liquida, far ritirare per qualche minuto.
Nel frattempo metto a stufare in un padellino con poco olio e poca acqua l'altro porro, tagliato anch'esso a rondelle abbastanza sottili, sino a che non sarà morbido, ma ancora compatto. Taglio quindi alcune fette di baguette e le metto a tostare con olio e burro in una padella antiaderente ( o, dopo averle cosparse di olio, le passo in forno ).
A quel punto impiatto: sotto la vellutata crema di patate: sopra, un cucchiaio di porro stufato, pepe di macina e, a decorare, foglie di prezzemolo o di cerfoglio; nel centro, ad esaltare il contrasto freddo/caldo con la vellutata, un cucchiaio di panna fresca; a lato, nel piatto stesso o in un piccolo cestino, i crostini ancora caldi....E' una ricetta semplice, ma che ,secondo me ,esalta moltissimo questo ortaggio!
Con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta "Raccogliamo le Patate" di cui ho posto il banner qui a lato, e che è frutto della fantasia della simpatica Viviana di " Cosa Ti Preparo per Cena? "
Ah, se vi capita di andare al Cimitero di Père Lachaise a Parigi, date un'occhiata alla tomba di Parmentier, ignaro benefattore .....di tutti noi!
27 commenti:
non l'abbiamo mai assaggiata..ma sicuramente ci piacerebbe!!!
e bravo parmentier!!!
un bacione
Il signor Parmentier la sapeva lunga eh?? Ricca di storia e gustosa...accompagnata con del pane dev'essere una meraviglia!!
bacioni
bellissimo questo post e la storia che racconti ;)
@ Manu e Silvia Vi ho visto nell'intervista doppia! Come siete carine e simpatiche! Vi mando un bacio grande a tutte e due...Sì, Parmentier ebbe davvero un'illuminazione! E se provate la zuppa.... lo ringrazierete ancor di più! :-)
@ Mirtilla Grazie! Mi piace molto ricercare le origini e le radici dei piatti che cucino! Un abbraccio :-)
ciao Romy!
la zuppa è davvero raffinata e gustosa!
interessante la storia di Parmentier! bellissimo post!
un abbraccio!
le foto ravvicinate che passione!
zuppa-bontade per rallegrare l'uggia di stagione!
brava e instancabile romy!
@ Essenza di Vaniglia Sono felice che il post ti sia piaciuto...e poi, zuppe e minestre sono la mia grande passione! Ti abbraccio :-)
@ Papavero di Campo Con la mia compattina cerco di fare meglio che posso, con risultati più o meno soddisfacenti. Ma, quando sarò grande, voglio comprarmi una macchina fotografica seria e diventare brava come te! ;-) Bacioni
romy romy!
anch'io ho una compattina!
e anch'io non sono grande:))
ma il complimento me lo piglio e ti ringrazio!
ciao Romy.... ho letto il commento che mi hai lasciato e sono corsa da te. Non è che mi puoi dare il tuo indirizzo di posta per avere qualche dritta in più sull'uso della pentola a pressione? Io sono fare poche cose ma mi piacerebbe capirne di più.
Grazie e besitos
Mara
@ Papavero di Campo....e fai bene! I complimenti si pigliano sempre! Baci :-)
@ Panna Mara, l'indirizzo è:
tottitilly@alice.it
Viva la pentola a pressione! Che ci fa fare le cose in metà tempo, il che non guasta....
Comunque, se è una cosa che può interessare, come mi sembra, magari in qualche post tratterò l'argomento svelando tutti i miei segreti ( 2...! ) ;-P Ti abbraccio
La zuppa alla Parmantier me la faceva sempre la mia mamma quando ero piccola!!!!!!!!!!!
Sai che sono andata un paio di volte al Pere Lachaise e non ho mai visto la tomba del sig. Parmantier?
Che buona...non l'ho mai assaggiata....ma mi ha davvero colpito, la proverò!!!
Quanto mi è piaciuto questo post!!! Bravissima :-)
@ Lydia Ciao, benvenuta! Ma lo sai che ti chiami come la mia mamma? Io al Père Lachaise non ci sono mai stata, perchè non mi rendevo conto, fino a poco tempo fa, della grandezza e del gran numero delle personalità che ci sono sepolte ( a sentire in giro, sembra che ci sia sepolto solo Jim Morrison!...).Comunque...hai visto che bella la visita virtuale a cui ho posto il link! Anche se non è proprio come esserci, un'idea me la sono potuta fare, in attesa di ritornare nell'amata Parigi per...colmare la lacuna! Un abbraccio e buona giornata! :-)
@ Simo Ciao, cara! Provala...sono convinta che ti piacerà! ( P.S. se non hai il cerfoglio, o il prezzemolo, e se la gradisci ,anche una pioggerella di erba cipollina ci sta benissimo! )
Baci :-)
@ Twostella E' un complimento che, detto da una brava narratrice come te, mi viene ancor più gradito! Grazie, cara Twostella e...buonissima giornata! :-)
Ciao carissima! Ti leggo sempre con molto piacere, oggi mi hai fatto scoprire la storia della patata che non conoscevo! Io sono stata nel cimitero Père Lachaise a Parigi, purtroppo non sono riuscita a vedere la tomba di Parmentier... peccato!
Questa zuppa non l'ho mai preparata, sono certa che mi piacerebbe perchè adoro le patate in tutte le loro possibili varianti!
Un abbraccio
@ Camomilla Anche io l'ho scoperto da poco, chi fosse Parmentier, e quindi, se fossi andata al Père Lachaise....semplicemente non avrei notato la sua tomba! Che cosa strana....nella nostra vita di tutti i giorni utilizziamo con nonchalance oggetti, cibi, modi di dire che ....qualcuno avrà pur inventato! E magari, il suo nome è passato alla storia in sordina! Un bacione grande :-)
molto carino il tuo blog!! Ci sono passata per caso! Complimenti!!!
@ Denise ciao! In segno di benvenuto ti offro virtualmente una tazza di crema calda alla vaniglia con biscottini...ci ho azzeccato? Ti ringrazio e ricambio i complimenti...il tuo blog è vario, allegro ed è fatto con passione, quindi ti inserisco subito nei miei links! Ti abbraccio....:-)
Ciauuu Romy, ottima descrizione.
E poi questa zuppa è buonissima!!!!!!!!!!!Mitico Parmentier: Bravissima Romyyyy
Bacioooooo
@ Fantasilandia Sei sempre carina...grazie mille! Sembra una sciocchezza, ma pensa a quanti usi facciamo delle patate in cucina, a quanto giro di affari c'è dietro di essere, a quanto sono importanti in agricoltura...Davvero mitico Parmentier! Baci
ma che bello della la storia della parmentier, la quale non so mai rinunciare
@ Gunther Ciao! Sono un'appassionata di storia della cucina, se non si fosse capito... Sono davvero contenta che il post ti sia piaciuto! Un abbraccio :-)
... che poi in versione fredda è la Vichyssoise, anche quella buonissima! Sai, Romy che ho fatto i tuoi biscotti masala da regalare per Natale? Ancora non posso postarli, per non rovinare la sorpresa ai destinatari che conoscono anche il blog, ma sono venuti una meraviglia!
@ Oddio, che emozione! Sono le prime volte che vedo le mie ricette "messe in atto" , e sono ancor più emozionata se si tratta di una ricettina inventata da me, come quella dei biscottini Masala! Sono proprio contenta...Ah, grazie per avermi detto della Vichyssoise...non la conoscevo! Baci :-)
eccomi! con estremo ritardo arrivo a ringraziarti per la partecipazione con questa strepitosa zuppa....
e anche per l'ode alla patata! non conoscevo la sua storia! povera!! ma come si può bistrattare così una patata???!!!
meno male che è arrivato Parmantier!! :)
un bacio grandissimo e tantissimi auguri di buon annoooo :)
@ Viviana Non preoccuparti....anzi, sono contentissima che tu sia passata di qui, perchè temevo di aver pasticciato con il computer ( non sarebbe la prima volta ), e che tu non avessi trovato la ricetta! Ti abbraccio e ti faccio mille auguri: sono felice che la storia del mitico Parmentier ti sia piaciuta! :-)
scusate...ma la crema l'ha inventata il sig. Parmantier?
Posta un commento