Come ho detto più e più volte, i giorni scorsi sono stati scanditi dall'attesa di un regalo che ho voluto farmi per Natale: un Samovar! L'ho acquistato su E-Bay, dopo aver a lungo soppesato la cosa, perchè la spesa, anche se non eccessiva, si andava a sommare a molte altre che abbiamo avuto in questo periodo, e non volevo gravare più di tanto...Ma l'attrazione che questo totemico oggetto ha sempre avuto su di me, ha avuto la meglio.
Simbolo maschile, il Samovar,con la sua lucente corazza , nel suo troneggiare sulla tavola russa durante le occasioni speciali .
Simbolo femminile, in quanto panciuto contenitore di acqua a cui attingere, attorniato da tazze-ancelle, coronato di teiera, profumato dagli effluvi dello Zavarka, il tè concentratissimo che aspetta di essere allungato con acqua bollente.
Il samovar che ho comprato è elettrico: pratico e maneggevole, non ha certo il fascino di quelli a legna, onnipresenti, silenziosi co-protagonisti della letteratura russa del XVIII secolo , da Cechov, a Gogol, a Tolstoji ,diffusissimi nella stessa San Pietroburgo; erano alimentati a carbonella, o magari a pigne secche; troppo impegnativi, però, e...fumigginosi!
La parola Samovar significa "auto-bollitore" e si può applicare non solo agli esemplari russi ( famosi quelli prodotti a Tula ), ma anche a quelli Turchi, o Iraniani, o Slavi... che funzionino più o meno sullo stesso principio.
Ne furono dotate le carrozze di lusso della Transiberiana: accompagnarono i soldati nelle guerre mondiali, con un design semplificato al massimo: videro il fallimento di varie fabbriche nel periodo della collettivizzazione stalinista: furono riscoperti come simbolo della Russia dai turisti, a partire dalle Olimpiadi di Mosca del 1980.
Ne esistono di varie fogge: cilindrici, panciuti stile Sputnik, a forma di vaso greco....cromati, nichelati, meravigliosamente semplici, oppure adornati con accesi, elaborati disegni dai colori vivaci....splendide, incantevoli opere d'arte!
L'arrivo del mio amato Samovar ha fatto sì che mi documentassi un po' sui cibi da accompagnare al tè fatto col Samovar.
Posso ricollegarmi al post dove parlavo del tè dei Damman Frères, il Gout Russe Douchka; ma potrei aggiungere che, specie in abbinamento con specialità salate, anche il Russian Caravan potrebbe essere un candidato, fra i tanti tè neri che si possono usare col Samovar.
Il Russian Caravan è una miscela di tè neri, spesso cinesi, impreziosito dalla nota affumicata del Lapsang Souchong: il suo nome evoca le carovane, composte anche da trecento cammelli, che portavano in Russia ed in Europa dalle lontanissime regioni orientali le casse di tè, impiegando sino ad un anno di viaggio.
Per la cerimonia del "varo" del mio Samovar sono concentrata su due ricette, i Blinis ed i Piroski, questi ultimi apprezzati sia nella variante fritta che in quella al forno.
Per ora vi dovrete accontentare delle ricette, perchè...non ho le foto! Poi, eventualmente, le aggiungerò al post...
Blinis:
200 g di farina
50 g di farina integrale o, meglio, di farina di grano saraceno
1 cucchiaio di lievito per salati
125 ml di yogurth
3 albumi
200 ml di latte tiepido
sale q.b.
burro q.b.
Unite in una terrina, nescolando, lo yogurth, il latte, il lievito. Aggiungere a pioggia la farina ed il sale. Nel frattempo montate gli albumi a neve ben ferma, ed incorporatli al composto delicatamente. Fate riposare al fresco per un'oretta, anche di più.
Riscaldate un padellino imburrato e, una volta che sarà ben caldo, mettetevi il composto a due cucchiai alla volta, allargandolo a formare delle piccole crepes. Cuocete bene da entrambi i lati: ogni volta che metterete il composto nel padellino, lo ungerete ben bene col burro. Tenete i blinis già pronti al caldo.
Come servirli? Con panna acida , salmone ed aneto; o con caviale ( magari...!); ma...anche dolci, ad esempio con ricotta e noci, con ricotta ed uvetta,o con un misto di semi di papavero e zucchero a velo vanigliato, impastati con pochissimo latte a formare una specie di farcia...io, per il mio tè, ho optato per la variante dolce!
Piroshki ( le dosi sono per l'Armata Russa... Regolatevi di consequenza...)
1 litro di latte
125 g di yogurth
1 cubetto di lievito di birra
100 g di margarina
60 g di olio
2 uova
poco sale
un cucchiaino di zucchero
1 kg e mezzo fi farina 00
Preparate l'impasto, che dovrà essere lavorato a lungo e con energia, magari anche con una planetaria, se la possedete. Fatelo riposare, coperto, per due ore circa.
Stendete quindi la pasta, alta pochi millimetri. Con un copapasta, o con un bicchiere, ricavate dei cerchi di circa 8 cm di diametro. Rimpiteli con un ripieno di:
patata lessa schiacciata, uova, formaggio..
ricotta e spinaci...
formaggio ed acciuga...
oppure, in variante dolce, con:
marmellata...
cioccolata...
La vostra fantasia ed i vostri gusti personali vi suggeriranno gli abbinamenti più giusti.
Dopodichè friggete in olio alto: se vi è avanzata della pasta, ricordate che la si può benissimo congelare, per poi, una volta scongelata, rilavorarla come il prodotto fresco...
Ho trovato la ricetta dei Blinis qui, mentre qui quella dei Piroshki...grazie! Ringrazio anche anticipatamente un'amica food-blogger , moscovita di nascita, ma italianissima di adozione, se vorrà correggere eventuali errori che ho fatto, o dare qualche suggerimento in più...spasiba, cara Rossa di Sera!
Simbolo maschile, il Samovar,con la sua lucente corazza , nel suo troneggiare sulla tavola russa durante le occasioni speciali .
Simbolo femminile, in quanto panciuto contenitore di acqua a cui attingere, attorniato da tazze-ancelle, coronato di teiera, profumato dagli effluvi dello Zavarka, il tè concentratissimo che aspetta di essere allungato con acqua bollente.
Il samovar che ho comprato è elettrico: pratico e maneggevole, non ha certo il fascino di quelli a legna, onnipresenti, silenziosi co-protagonisti della letteratura russa del XVIII secolo , da Cechov, a Gogol, a Tolstoji ,diffusissimi nella stessa San Pietroburgo; erano alimentati a carbonella, o magari a pigne secche; troppo impegnativi, però, e...fumigginosi!
La parola Samovar significa "auto-bollitore" e si può applicare non solo agli esemplari russi ( famosi quelli prodotti a Tula ), ma anche a quelli Turchi, o Iraniani, o Slavi... che funzionino più o meno sullo stesso principio.
Ne furono dotate le carrozze di lusso della Transiberiana: accompagnarono i soldati nelle guerre mondiali, con un design semplificato al massimo: videro il fallimento di varie fabbriche nel periodo della collettivizzazione stalinista: furono riscoperti come simbolo della Russia dai turisti, a partire dalle Olimpiadi di Mosca del 1980.
Ne esistono di varie fogge: cilindrici, panciuti stile Sputnik, a forma di vaso greco....cromati, nichelati, meravigliosamente semplici, oppure adornati con accesi, elaborati disegni dai colori vivaci....splendide, incantevoli opere d'arte!
L'arrivo del mio amato Samovar ha fatto sì che mi documentassi un po' sui cibi da accompagnare al tè fatto col Samovar.
Posso ricollegarmi al post dove parlavo del tè dei Damman Frères, il Gout Russe Douchka; ma potrei aggiungere che, specie in abbinamento con specialità salate, anche il Russian Caravan potrebbe essere un candidato, fra i tanti tè neri che si possono usare col Samovar.
Il Russian Caravan è una miscela di tè neri, spesso cinesi, impreziosito dalla nota affumicata del Lapsang Souchong: il suo nome evoca le carovane, composte anche da trecento cammelli, che portavano in Russia ed in Europa dalle lontanissime regioni orientali le casse di tè, impiegando sino ad un anno di viaggio.
Per la cerimonia del "varo" del mio Samovar sono concentrata su due ricette, i Blinis ed i Piroski, questi ultimi apprezzati sia nella variante fritta che in quella al forno.
Per ora vi dovrete accontentare delle ricette, perchè...non ho le foto! Poi, eventualmente, le aggiungerò al post...
Blinis:
200 g di farina
50 g di farina integrale o, meglio, di farina di grano saraceno
1 cucchiaio di lievito per salati
125 ml di yogurth
3 albumi
200 ml di latte tiepido
sale q.b.
burro q.b.
Unite in una terrina, nescolando, lo yogurth, il latte, il lievito. Aggiungere a pioggia la farina ed il sale. Nel frattempo montate gli albumi a neve ben ferma, ed incorporatli al composto delicatamente. Fate riposare al fresco per un'oretta, anche di più.
Riscaldate un padellino imburrato e, una volta che sarà ben caldo, mettetevi il composto a due cucchiai alla volta, allargandolo a formare delle piccole crepes. Cuocete bene da entrambi i lati: ogni volta che metterete il composto nel padellino, lo ungerete ben bene col burro. Tenete i blinis già pronti al caldo.
Come servirli? Con panna acida , salmone ed aneto; o con caviale ( magari...!); ma...anche dolci, ad esempio con ricotta e noci, con ricotta ed uvetta,o con un misto di semi di papavero e zucchero a velo vanigliato, impastati con pochissimo latte a formare una specie di farcia...io, per il mio tè, ho optato per la variante dolce!
Piroshki ( le dosi sono per l'Armata Russa... Regolatevi di consequenza...)
1 litro di latte
125 g di yogurth
1 cubetto di lievito di birra
100 g di margarina
60 g di olio
2 uova
poco sale
un cucchiaino di zucchero
1 kg e mezzo fi farina 00
Preparate l'impasto, che dovrà essere lavorato a lungo e con energia, magari anche con una planetaria, se la possedete. Fatelo riposare, coperto, per due ore circa.
Stendete quindi la pasta, alta pochi millimetri. Con un copapasta, o con un bicchiere, ricavate dei cerchi di circa 8 cm di diametro. Rimpiteli con un ripieno di:
patata lessa schiacciata, uova, formaggio..
ricotta e spinaci...
formaggio ed acciuga...
oppure, in variante dolce, con:
marmellata...
cioccolata...
La vostra fantasia ed i vostri gusti personali vi suggeriranno gli abbinamenti più giusti.
Dopodichè friggete in olio alto: se vi è avanzata della pasta, ricordate che la si può benissimo congelare, per poi, una volta scongelata, rilavorarla come il prodotto fresco...
Ho trovato la ricetta dei Blinis qui, mentre qui quella dei Piroshki...grazie! Ringrazio anche anticipatamente un'amica food-blogger , moscovita di nascita, ma italianissima di adozione, se vorrà correggere eventuali errori che ho fatto, o dare qualche suggerimento in più...spasiba, cara Rossa di Sera!
23 commenti:
Caspita, ma sai che non conoscevo il samovar???
Ed ora grazie a te ne so qualcosa in più!!!
E' proprio bellissimo il tuo!
Bravissima! E' giusto concedersi un regalo-coccola :-)
I blinis sono una bella idea per il periodo delle feste!
romy un post bellissimo da leggere e rileggere, si sente che l'hai fatto col cuore
Romy, carissima, hai scritto tutto bene, anzi, benissimo!..
Il tuo samovar è proprio bello (ci devi una tazza di tè per quanto ci hai fatto aspettare l'evento!)
Posso dire solo una cosa?.. In cucina russa non si usa lo yogurt, a limite si usa la smetana, ovvero la panna acida.
Detto ciò, complimenti ancora! Sono davvero felice per te!
Un bacione!..
@ Simo Grazie! Per me che sono un'appassionata di tè, il Samovar era davvero il più bel regalo di Natale che potessi ricevere! Baci :-)
@Twostella Non li conoscevo, i Blinis, ma ho visto, girellando in rete e sfogliando i miei libri di cucina, che sono davvero versatili, e perfetti ad ogni ora del giorno...voglio cimentarmi in diverse varianti! Un abbraccio :-)
@Papavero di Campo Grazie, carissima! Il Samovar, messo al centro della tavola, riscalda davvero l'atmosfera, ed è perfetto per queste giornate invernali! Sa proprio di casa, di famiglia, di festa, ed è un pezzo di storia della letteratura russa da toccare con mano! Bacioni :-)
@ Rossa di Sera Che bello!! Ho passato l'esame!! Sono contenta che il mio post ti sia piaciuto e... grazie per la dritta della Smetana! Ora mi informo, perchè voglio fare proprio le cose per benino...Buona giornata, tesoro! :-)
Neppure noi conoscevamo il Samovar,ma il tuo post è talemnte esauriente che certo ora non possiamo dire di non averlo mai sentito...ci hai dato un sacco di notizie interessanti!
buonissime entrambe le ricette...
bacioni
Romy io non sapevo nemmeno dell'esistenza del Samovar! E' un oggetto fantastico, carico di storia... grazie per avermelo fatto conoscere! Complimenti anche per il post è davvero molto chiaro e ben scritto!
Buon fine settimana!
Nei tuooi post impariamo sempre cose nuove!! noi eravamo totalmente ignoranti in materia...
però le due ricette che presenti sembrano interessanti...
un bacione
Quante cose carine che ci sono nel tuo blog!!!
Grazie per questo viaggio tra steppe innevate e cupole ortodosse, mi hai fatto rabbrividire e non solo dal freddo! Il tuo Samovar è bellissimo e hai fatto venire voglia anche a me di averne uno!
Il samovar e il rito del tè russo, una cosa che mi ha sempre affascinato fin dal giorno(avrò avuto 13 anni) lessi un libro sulla storia dell'ultimo zar Nicola e della sua famiglia.
Grazie per il post..
:)
@ Manu e Silvia Il Samovar è un oggetto davvero fascinoso: si usa così: si versa nella tazza un po' di tè concentrato (zavarka ) dalla teiera posta in caldo sulla corona del samovar ( la riscaldano i vapori dell'acqua che bolle nel samovar stesso, che escono da alcuni forellini posti sulla cima ): poi ognuno, a seconda dei propri gusti, aggiunge più o meno acqua dal rubinetto alla base...è divertente! E poi...tanto zucchero, limone e arancia! Bacioni
@ Camomilla Grazie! Amo il rito del tè in tutte le sue forme...Ti abbraccio
@ Dual Grazie anche a te! In segno di benvenuto ti verso una fumante tazza di tè...dal mio samovar! Buona giornata e...torna presto a trovarmi!
@ Onde99 Se ti interessa davvero acquistare un Samovar,su Ebay ce ne sono tanti! Assicurati che l'interno sia a posto ( lo vedi dalle foto ), e che sia elettrico e , soprattutto,funzionante! E poi...attenzione perchè alcuni samovar, che sembrano a prezzi irrisori, poi hanno delle spese di spedizione proibitive! Ti abbraccio
@ Serena I romanzi russi dell'800 sono tra i più belli mai scritti. Leggerne uno, con davanti un caldo samovar, il gatto ( che ho )che fa le fusa, il caminetto ( che non ho ) acceso, e fuori la neve...è il Natale dei mei sogni! Un bacione
mi sento un pochino ignorante non conoscevo questo samovar....che trovo molto bello !
@ Mary Tutti noi siamo ignoranti! E' per questo che ci scambiamo ricette, consigli ed esperienze, proprio per scoprire cose nuove e per confrontarci! Un bacione, cara Mary :-)
romyyyyy...è bellissimo!!
accidenti!! mi fai venire voglia...
non mi tentare non mi tentare...:)))
grazie per il racconto e le ricette...
ps. hai fatto benissimo prenderlo...
l'avrei fatto anch'io!!!
ti auguro una buonissima serata!
baciusss
Io nenache conoscevo il Samovar. Come sempre leggere i tuoi post m'intriga. Passo da te e ci si fa un bella tazza di thè!
Buonissimo week
Bacio Bacio
@ Brii Super-baciuss anche a te! E' forse il più ben regalo che potevo avere per Natale...sono così contenta!! Buon fine settimana, cara Brii!
@ Fantasilandia...Dai! Ti offro un buon tè agli agrumi,fatto proprio col Samovar, o magari una miscela natalizia, con tanta cannella e vaniglia! Buon fine settimana anche a te, Stella cara!
Quant'è ganzo questo samovar, hai ragione porta alla memoria armature lucenti. E quanto ci sta bene con il servizio russo, signora mia.
@ Aiuola Odorosa Grazie! Se ce la faccio, convinco mia suocera a prestarmi il servito russo blu, per fargli le foto! Bacioni e buon W.E! :-)
Il tabernacoolo, come lo chiama mio mio marito, mi è stato vietato... sono invidiosa perchè per me si tratta di un sogno proibito .....stavo proprio pensando ai blinis per una cena, io non ho mai mangiatro tanto bene quanto in Polonia e amo moltissimo la cucina nordica e dell'est hai provato il makowiec da accompagnare al tè... passerò a visitarti spesso
ciao Isa
@ Isabella Benvenuta! Sono andata a scuriosare sul tuo blog...sei troppo simpatica! Hai un modo di scrivere che mi ha subito conquistato: quindi ti metto nei miei links, perchè ho intenzione di passare da te spesso...Non preoccuparti: vedrai che prima o poi, sul Samovar-Tabernacolo, tuo marito cederà! Ah, non ho idea di cosa sia 'sto Makowiec, ma ti ringrazio per la dritta; mi hai incuriosito e adesso...chi mi ferma più? Saluta tutto il Testing Team...Ti abbraccio! :-)
Ti ho linkata anche io!, non sta vero in borsetta il samovar... ci puoi scaldare il eper il codominio
@ Isabella Mi sa proprio di no, che in borsetta non ci sta! Però guarda che non è poi così enorme ed ingombrante come può sembrare dalle foto! Io quando l'ho comprato mi immaginavo chissà cosa, e invece....basta che guardi le proporzioni con le tazze...( è chiaro, ti parlo di samovar normali: poi ce ne sono anche da 50 l !) Quindi, se vuoi anche tu il tuo personale "tabernacolo", puoi star certa che non prenderà troppo posto!Un abbraccio! :-)
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