Tutto è iniziato con le grandi pulizie d'autunno. Mettendo in ordine la vetrinetta dove tengo tutti i miei libri di ricette, ne ho ritrovato uno minuscolo, anche questo ( ma va? ) comprato per pochi centesimi al mercatino dell'usato : ad un'occhiata più attenta, si è rivelato veramente carino e ben fatto, potrei dire utilissimo. La foto la vedete in fondo al post: si intitola "Piccoli dolci", edizioni Fabbri, ed è della collana "Cucina Creativa": affronta in maniera simpatica e snella la realizzazione di tutti quegli impasti base che magari non si hanno tutti insieme a portata di mano, e riporta la ricetta di numerosi dolcetti , legati nei nostri pensieri a battesimi, comunioni, compleanni di amichetti e cuginette, magari preparati dalle nonne o dalle mamme delle nostre compagne di scuola, nel tempo felice in cui, se volevamo qualche leccornia per merenda, qualcuno ce la preparava, e non bisognava farsela da soli a partire dalla spesa...( la frecciatina va alla mia mamma: mamma, sto ancora aspettando la crostata di crema che SOLO TU sai fare e che mi hai promesso una quindicina di anni fa... )
Sono riportate anche alcune ricette di dolci tradizionali di altri paesi: io ho sbirciato subito alla sezione Gran Bretagna, dato che, come sapete, ormai sono lanciatissima nella ricerca di ricettine golose per il Five O'Clock. Insieme a ricette simili a quelle che ho già riportato, ho trovato questi panini morbidi morbidi, profumati di uvetta come gli Scones, ma con una nota natalizia di cannella che fa tanto bene al cuore... Quelli che vedete qui fotografati, li ho fatti alle quattro di mattina di un giorno in cui non riuscivo a dormire bene ( infatti la foto, scattata in giardino, è un po' buietta ): questo vi fa capire quanto sia facile e piacevole farli: infatti, addolcita da quel soave profumino, sono tornata a letto e.... ho fatto sogni d'oro! Va da sè che con il tè delle cinque sono una vera manna, un'alternativa agli Scones davvero gustosa: io, in questi giorni sto "degustando", alle 17.00 in punto, of course! ,un Darjeeling che mi ha piacevolmente colpito: un secondo raccolto Marybong: ve lo consiglio....e voi, che tè state assaggiando?
500 g di farina
100 g di burro
150 g di uvetta ammorbidita
100 g di zucchero
25 g di lievito di birra ( io ho usato quello secco, miscelandolo asciutto alla farina, nella quantità di una bustina )
25 g di farina di mandorle ( la si acquista, o la si fa frullando finissime delle mandorle pelate )
1 limone bio
1/4 di cucchiaino di cannella
latte q.b.
1/4 di cucchiaino di sale
Se avete il lievito di birra in panetto, scioglietelo in due dita di latte tiepido: altrimenti mescolate quello secco alla farina.
Unite in una grande ciotola la farina, la cannella, il sale, la farina di mandorle,lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, l'uvetta, il burro sciolto e il latte, unendone tanto da avere un impasto consistente, ma morbido.
Lavoratelo velocemente e mettetelo a lievitare, incidendo sopra una croce e coprendo con un canovaccio, in un luogo tiepido, fino a quando il volume non sarà raddoppiato.
Lavorate allora nuovamente la pasta, finchè non sarà liscia: formate quindi delle palline grandi come albicocche, schiacciatele leggermente con le mani e mettetele sulla leccarda del forno, precedentemente foderata di alluminio ben imburrato: dovranno lievitare di nuovo fino al raddoppio del volume.
Infornate quindi in forno ben caldo a 180° circa ( se necessario, coprire ad un certo punto con alluminio per non far prendere troppo colore ).
Si mantengono benissimo, anche perchè sono molto buoni riscaldati, e resitono con risultati eccellenti alla pratica barbarica, ma alquanto utile della ...surgelazione!
Sono riportate anche alcune ricette di dolci tradizionali di altri paesi: io ho sbirciato subito alla sezione Gran Bretagna, dato che, come sapete, ormai sono lanciatissima nella ricerca di ricettine golose per il Five O'Clock. Insieme a ricette simili a quelle che ho già riportato, ho trovato questi panini morbidi morbidi, profumati di uvetta come gli Scones, ma con una nota natalizia di cannella che fa tanto bene al cuore... Quelli che vedete qui fotografati, li ho fatti alle quattro di mattina di un giorno in cui non riuscivo a dormire bene ( infatti la foto, scattata in giardino, è un po' buietta ): questo vi fa capire quanto sia facile e piacevole farli: infatti, addolcita da quel soave profumino, sono tornata a letto e.... ho fatto sogni d'oro! Va da sè che con il tè delle cinque sono una vera manna, un'alternativa agli Scones davvero gustosa: io, in questi giorni sto "degustando", alle 17.00 in punto, of course! ,un Darjeeling che mi ha piacevolmente colpito: un secondo raccolto Marybong: ve lo consiglio....e voi, che tè state assaggiando?
500 g di farina
100 g di burro
150 g di uvetta ammorbidita
100 g di zucchero
25 g di lievito di birra ( io ho usato quello secco, miscelandolo asciutto alla farina, nella quantità di una bustina )
25 g di farina di mandorle ( la si acquista, o la si fa frullando finissime delle mandorle pelate )
1 limone bio
1/4 di cucchiaino di cannella
latte q.b.
1/4 di cucchiaino di sale
Se avete il lievito di birra in panetto, scioglietelo in due dita di latte tiepido: altrimenti mescolate quello secco alla farina.
Unite in una grande ciotola la farina, la cannella, il sale, la farina di mandorle,lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, l'uvetta, il burro sciolto e il latte, unendone tanto da avere un impasto consistente, ma morbido.
Lavoratelo velocemente e mettetelo a lievitare, incidendo sopra una croce e coprendo con un canovaccio, in un luogo tiepido, fino a quando il volume non sarà raddoppiato.
Lavorate allora nuovamente la pasta, finchè non sarà liscia: formate quindi delle palline grandi come albicocche, schiacciatele leggermente con le mani e mettetele sulla leccarda del forno, precedentemente foderata di alluminio ben imburrato: dovranno lievitare di nuovo fino al raddoppio del volume.
Infornate quindi in forno ben caldo a 180° circa ( se necessario, coprire ad un certo punto con alluminio per non far prendere troppo colore ).
Si mantengono benissimo, anche perchè sono molto buoni riscaldati, e resitono con risultati eccellenti alla pratica barbarica, ma alquanto utile della ...surgelazione!
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